Sestri Ponente. La prima volta che in via Donizetti 62 vennero fatti accomodare i clienti in Italia c’era il re Umberto I, il cinema era appena nato e il Genoa andava all’asilo. Giovedì prossimo, a distanza di 120 anni, Gianni Baratti, barbiere da una vita, abbasserà per l’ultima volta la saracinesca.
U Baratti, così tutti lo conoscono a Sestri, era entrato in bottega ragazzo, raccogliendo la tradizione di famiglia: prima il nonno, poi il padre e lo zio, tutti barbieri.
Più di 60 anni trascorsi nel piccolo negozio a pochi passi da via Sestri, in un quartiere popolare, segnato per decenni dalla presenza della Camera del Lavoro di vico Erminio. Gianni ha continuato a tagliare capelli a tutti, testimone di una delegazione che invecchiava e si trasformava: sempre meno operai e sindacalisti, sempre più pensionati e anche qualche ragazzo, perché i prezzi accessibili non sono mai cambiati.
Fino alla sua, meritata, pensione. Un altro pezzo di storia che si trasforma, con un unico rimpianto: il negozio di barbiere rimarrà vuoto. Almeno per ora.