Genova. “All’ennesimo tubo dell’acqua che esplode nel giro di pochi giorni abbiamo capito che, scampato il pericolo delle alluvioni naturali durante la cattiva stagione, Genova ora deve affrontare le alluvioni artificiali estive. Dato che non si tratta né di attacchi terroristici né di smottamenti del terreno ci sembra ragionevole ipotizzare che la responsabilità ricada su IREN, che evidentemente non è in grado di garantire un servizio idrico efficiente investendo adeguatamente sui controlli e sulla manutenzione della rete. Tanto i mercati finanziari non si curano di qualche cantina alluvionata”. E’ questa la denuncia che arriva dall’associazione Controcorrente.
“Quartieri allagati, traffico bloccato, interi condomini senz’acqua mentre arriva la prima botta di caldo della stagione, centinaia di turisti che arrivano a Genova e si ritrovano un sabato pomeriggio con l’acqua alle caviglie nella stazione centrale e con una delle zone del centro con la maggiore concentrazione di alberghi trasformata in una risaia” dice Marco Veruggio. “Questi sono i risultati della multiutility di cui il Comune di Genova è socio e a cui il sindaco Doria vuole vendere AMIU, la nostra azienda dei rifiuti, in fretta, costi quel che costi, per rilanciare la propria immagine in vista delle elezioni del 2017. Se poi ci troveremo coi cassonetti che esplodono di rumenta qualche santo provvederà”.