Nuovi costi

Accordo rinnovato: la spazzatura di Genova in Piemonte fino a dicembre

Giampedrone: "la situazione dei rifiuti su Genova è allo stallo e in questo anno non si è registrato nessun cambio di passo"

scarpino

Genova. E’ stato rinnovato oggi dalla Giunta Toti l’accordo con il Piemonte fino a fine anno, per lo smaltimento dei rifiuti urbani, provenienti dalla Città Metropolitana di Genova, in attesa che vengano predisposti tutti gli adempimenti tecnici necessari per rimettere in funzione Scarpino e che vengano individuati i siti idonei alla realizzazione della necessaria impiantistica. Lo comunica l’assessore regionale all’Ambiente e al ciclo dei rifiuti, Giacomo Giampedrone lanciando contestualmente un allarme sull’immobilismo del Comune di Genova.

“Al contrario di quello che vogliamo che avvenga e che sta avvenendo in molti altri Comuni dove la raccolta differenziata è aumentata sensibilmente – dice Giampedrone – la situazione dei rifiuti su Genova è allo stallo e in questo anno non si è registrato nessun cambio di passo. Purtroppo Genova resta al palo, con in più il paradosso del ricorso al TAR presentato dalla Città Metropolitana contro la previsione dell’ATO regionale di portare i rifiuti del Tigullio su Spezia, dove è in fase di definizione la gara per la realizzazione di un impianto di trattamento”. L’assessore Giampedrone lancia quindi un appello al Comune di Genova e ad AMIU per un cambio di passo e l’adozione di una politica di recupero del materiale differenziato, attraverso una sua messa a norma con la realizzazione degli impianti necessari.

“Nonostante la discarica di Scarpino non rappresenti certo la soluzione di tutti i mali – specifica Giampedrone – è quantomeno un elemento indispensabile per dare autonomia gestionale alla nostra regione, consentirci quindi di non dover smaltire i nostri rifiuti altrove e poter ragionare sui piani industriali necessari per realizzare l’impiantistica genovese”. Giampedrone sottolinea che l’accordo rinnovato oggi “non è comunque automatico ed è frutto di un’interlocuzione che non può continuare in eterno, soprattutto nei confronti di un rifiuto non differenziato”.

“Senza considerare – conclude Giampedrone – i continui esborsi dei cittadini che devono sobbarcarsi della situazione emergenziale e del costo dello smaltimento fuori regione”. Ammontano a circa 117.000 tonnellate i rifiuti urbani genovesi che verranno portati in Piemonte, fino a fine anno, a cui si deve aggiungere anche un ulteriore quantitativo che verrà dirottato nella discarica del Boscaccio a Vado Ligure e nella nuova discarica di Ramoghina a Savona.

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