Le indagini

Per l’assassino di Pegli, già condannato per omicidio continuato, anche precedenti per droga e armi fotogallery

Maio, che ha confessato il duplice omicidio, ha detto di aver sottratto la pistola a una delle vittime

Genova. Era stato condannato dalla Corte di appello di Messina a 19 anni di reclusione per omicidio continuato Salvatore Maio, il 62 enne pregiudicato di che ieri sera ha ucciso Adriano e Walter Lamberti, padre e figlio sparando almeno 4 colpi con una beretta 7.65 appena fuori dal bar Il Risveglio a Pegli. Il che significa che ha ucciso più persone. Poi, trasferitosi al Nord, Maio ha accumulato anche a Genova precedenti per porto abusivo di armi e traffico di sostanze stupefacenti.

L’uomo, interrogato questa notte dal capo della squadra mobile Annino Gargano e dal pm Patrizia Ciccarese ha raccontato di aver sottratto la pistola a una delle vittime dopo che era stato aggredito. Il diverbio, cominciato all’interno del bar, pare per un apprezzamento a una ragazza che Maio conosceva, ha visto coinvolte oltre all’assassino e alle vittime una quarta persona amica dei primi due. Secondo la ricostruzione ella Mobile invece Maio che aveva la pistola con sé avrebbe sparato per uccidere. Ora il suo legale, ha chiesto che venga sentito un testimone e analizzate le telecamere.

Per le vittime, che risiedono in via Ungaretti, a Pegli, e appartengono al clan dei sinti, non ci sarebbero precedenti di rilievo, mentre l’assassino risiede nel quartiere del Cep.

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