A Genova è ormai tutto pronto per la Manifestazione Nazionale del Primo Maggio organizzata da Cgil, Cisl e Uil. La manifestazione partirà da Piazza della Vittoria, con il raduno dei partecipanti alle 9.30. Il corteo partirà intorno alle 10.30, effettuerà una sosta sotto il Ponte Monumentale in Via XX Settembre per rendere omaggio ai caduti partigiani e poi proseguirà in piazza De Ferrari, dove dalle 12.10 inizieranno i comizi conclusivi.
“Più valore al lavoro” è lo slogan della manifestazione, mentre contrattazione, occupazione, pensione, sono i temi che le Segreterie nazionali hanno scelto per la Festa del Lavoro che sarà conclusa dai Segretari Generali Confederali Susanna Camusso, Anna Maria Furlan e Carmelo Barbagallo.
La decisione delle Segreterie Nazionali di svolgere le celebrazioni nel capoluogo ligure testimonia la grande attenzione che c’è nei confronti di un territorio che più di altri ha subito gli effetti della crisi e che stenta a ripartire.
“In questi anni, a fronte di una crisi devastante, Cgil, Cisl e Uil hanno più volte sollecitato le istituzioni e le rappresentanze datoriali a sottoscrivere un vero e proprio patto per il rilancio della città. Le potenzialità non mancano: dalle attività logistico-portuali (queste ultime uniche a reggere l’impatto della crisi), alla difesa e rilancio dell’industria manifatturiera, allo sviluppo dell’hi-tech e ricerca, alla risistemazione idrogeologica del territorio. Le stesse aziende partecipate, sempre oggetto di tensioni, se inserite in un progetto di rilancio ed investimenti, potrebbero offrire spazi per servizi (igiene ambientale, trasporto pubblico, manutenzione strade, servizi idrici) e occupazione qualificata”, si legge in una nota dei sindacati locali.
Senza dimenticare che Genova e il suo territorio sono sempre più meta turistica. “Anche in questo settore, una maggiore valorizzazione del patrimonio culturale rappresenterebbe un altro importante tassello per il tessuto economico cittadino. Ma su tutto ciò deve emergere il ‘valore del lavoro’, di coloro che lo hanno e lo stanno difendendo, di coloro che lo hanno perso e difficilmente hanno altre opportunità, dei tanti giovani che non hanno prospettive e che da Genova se ne vanno, magari dopo aver studiato tanti anni”, termina la nota.