Genova. Dopo una lunga attesa, e imbarazzanti ritardi sulla tabella di marcia, il pezzo mancante della stazione Principe, ma soprattutto della metro, è stato messo: il tunnel di collegamento tra Principe Metro e Principe FS è (finalmente) aperto.
Quasi venticinque gli anni di attesa: correva infatti l’anno 1992 quando venne inaugurata la fermata nel cuore di Genova (poi completata “solo” nel 2003).
“Oggi ho usato il nuovo interscambio di Principe. Sono scesa dal treno nella stazione sotterranea”, ha annunciato ieri l’assessore alla Mobilità, AnnaMaria Dagnino.
Unanime il coro di approvazione dei genovesi: “finalmente”. “Era ora”, commenta l’associazione Metrogenova sulla sua pagina Facebook, mentre qualcuno con un po’ di ironia grida al “miracolo”.
Il tunnel, un percorso al coperto di circa 100 metri, conduce dalla stazione sotterranea all’entrata della metro e viceversa, favorendo l’interscambio e, si prevede, anche l’utilizzo della metropolitana stessa. Anche per chi arriva dagli altri binari della stazione il collegamento avviene nel grande corridoio della sotterranea.
La grave carenza strutturale di una fermata cruciale a oggi è stata colmata. Ed è Paolo, sempre su Facebook a riassumere: “Al di là della vergogna per i 25 anni, va detto che l’opera è molto utile – commenta – permettendo di accorciare di 3-4 minuti il percorso a piedi tra la stazione Metro e Principe FS Superficie. Prima, si dovevano salire le scale per arrivare sulla via Andrea Doria, percorrere 100 metri, attraversare la strada, entrare in stazione, percorrere il tunnel, il piazzale e arrivare nell’atrio. Ora, tutto questo non avviene e in più, non dimentichiamocelo, il tunnel è direttamente collegato con il parcheggio interrato di Principe. In definitiva, l’interscambio è ottimo tra FS (Regionale e Lunga percorrenza su Superficie), Metro, Bus, Mobilità privata. Sarà perfetto quando finalmente tornerà operativo il binario a mare della sotterranea (direzione Savona)”.
Con un monito finale: “Speriamo che non compaiano subito orrendi graffiti come è accaduto qualche giorno fa nei nuovi archivolti del ponte di Manin recentemente restaurato”, scrive Alessandro.