Genova. “La privatizzazione del tpl ligure è l’obbiettivo che una intera classe dirigente politica e aziendale incompetente ed inadeguata persegue da tempo per coprire le proprie scelte fallimentari e la propria incapacità a garantire un trasporto pubblico efficiente e di qualità”. Queste le dichiarazioni di Andrea Ramazzotto, delegato Usb per Atp che seguono l’annuncio del prossimo sciopero di 8 ore, con manifestazione a Genova, indetto dal sindacato di base per il prossimo venerdì 18 marzo.
“I lavoratori di ATP sono cavia e vittima di queste politiche fatte solo di tagli, promesse elettorali immancabilmente disattese – i 400 autobus burlandiani gridano ancora vendetta – sacrifici imposti con ricatti e minacce di fallimento”, spiega il delegato riportando in causa la vicenda della vendita a Busitalia.
“Non importa se Doria e i comuni azionisti sapevano o no dell’ipotesi di vendere le quote di Smc. In entrambi i casi le loro responsabilità sono gravissime e imporrebbero le dimissioni se solo ci fosse un minimo di dignità. Soprattutto dopo la penosa farsa della trattativa di tre giorni e gli impegni sulla restituzione dell’integrativo, che valgono meno della carta su cui sono scritti”.
“Usb – continua Ramazzotto – denunciò da subito la scelta di far entrare Smc nell’azionariato di Atp e quale interesse nascondeva. Oggi purtroppo i fatti ci danno ragione e condannano chi quella scelta condivise e impose ai lavoratori”.
“Oggi i Comuni azionisti e sopratutto il Sindaco Doria tacciono su cosa intendono fare rispetto alla scelta di Smc di vendere le sue quote – conclude il sindacalista – Forse sperano in questo modo di far scadere i tempi della prelazione che ha Atp spa e consegnare quindi il servizio ai privati ansiosi di mettere le mani sui finanziamenti pubblici. Ma non lo permetteremo”.