Genova. “Non è un problema di italiani o stranieri, è un problema di cosa farà chi arriverà e questo dipende dai piani industriali che saranno presentati solo in una fasce successiva”. Il segretario generale della Fiom Maurizio Landini a Genova per il coordinamento nazionale Fiom sulla siderurgia che si svolge oggi a Genova, commenta così le proposte di manifestazione di interesse che i commissari dell’Ilva stanno esaminando.
“Penso serva un intervento pubblico per garantire il futuro del gruppo – dice il segretario della Fiom in riferimento alla manifestazione di interesse presentata da Cassa depositi e prestiti – perché l’Ilva per essere risanata e rilanciata necessità di almeno 3-4 miliardi e nessun imprenditore o piccola cordata può avere queste risorse. Il Governo in questi tre anni ha fatto nove decreti e speso soldi pubblici con il risultato che siamo punto e a capo, quindi ha una responsabilità importante che ora deve giocare in modo esplicito”.
A proposito delle mobilitazioni dei lavoratori, con Genova partita prima e poi le manifestazioni negli altri stabilimenti il 10 febbraio Landini ribadisce: “Non abbiamo intenzione di perdere un solo posto di lavoro ne di gestire una riduzione occupazionale e industriale. Qui si sta giocando un pezzo decisivo del rilancio industriale di questo Paese”