Assemblea alle 7

Ilva, domani di nuovo in piazza: “Convocazione con tecnici è beffa per prendere tempo”

Fiom e Failms: "Governo ritiene incompatibile vendita con accordo di programma". Per incontro del 4 chiesta la partecipazione del ministro

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Genova. “Questa sarebbe una comunicazione ufficiale? Ci stanno prendendo per il c…”. Con la mail inviata ieri dal direttore del Mise opportunamente arricchita del commento alcuni lavoratori dell’Ilva di Cornigliano ci hanno tappezzato la fabbrica perché nonostante la data per un incontro a Roma sia stata fissata quello che sembra ormai chiaro è che non si tratterà di un incontro con il ministro Guidi e con i firmatari dell’accordo di programma ma di un primo incontro interlocutorio, probabilmente con lo stesso direttore del Mise.

“A noi questa annunciata convocazione sembra un imbroglio e una trappola” dice senza mezzi termini il segretario della Fiom genovese Bruno Manganaro. “Un imbroglio perché non abbiamo chiesto di parlare con i funzionari, anche se autorevoli. Gli incontri con i tecnici li abbiamo già fatti a Genova ed è inutile farne un altro a 600 chilometri di distanza. Non sono i tecnici che decidono ma la politica. Ed è per questo che questa convocazione sembra una trappola, nel senso che ha l’obiettivo di rinviare nel tempo la discussione vera in modo che il Governo abbia le mani libere per la scadenza del 10 febbraio,in modo da valutare le manifestazioni di interesse senza intimorire eventuali compratori o affittuari con l’accordo di programma di Genova”.

Per la Fiom e la Falms, che non a caso, hanno mantenuto la mobilitazione per domani con assemblea in fabbrica e probabile corteo a seguire, tutti sanno anche se nessuno lo dice che “il Governo ritiene incompatibile l’accordo di programma con la vendita dell’Ilva, e quindi da oggi non è più in discussione solo la continuità di reddito ma anche i posti di lavoro e la sopravviveva spessa dello stabilimento di Cornigliano”.

Domani quindi, i lavoratori dell’Ilva torneranno in piazza per difendere quell’accordo, chiedendo anzitutto che l’incontro del 4 febbraio veda garantita la presenza del ministro Guidi e confidando che “tutte le istituzioni locali che nei giorni scorsi hanno detto che quell’accordo deve essere garantito sostengano la nostra battaglia”.

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