La delibera

Tursi, sì ad azioni Atp ad Amt: decisivi Udc e Grillo, e l’astensione della minoranza

La maggioranza da sola non ha i numeri, ma l'opposizione si astiene per "senso di responsabilità".

sciopero atp

Genova. Dopo il rinvio a causa della mancanza del numero legale della scorsa settimana, “buona” la seconda: il consiglio comunale dice sì (21 a favore, 16 astenuti) all’ingresso di Amt nell’azionariato di Atp convertendo un milione e mezzo di credito nel 46% delle azioni di Atp spa, ma il gruppo misto da l’ennesimo segnale al sindaco Marco Doria e alla sua giunta. Un segnale chiaro: la maggioranza non tiene senza l’allargamento al centro e se l’Udc fa notare la situazione ma poi vota sì i consiglieri del gruppo misto Anzaolone, De Benedictis e Caratozzolo si astengono con tutta l’opposizione. Come dire, se ai centristi non verrà dato un qualche riconoscimento, la maggioranza rischia di saltare con l’anno nuovo.

La delibera. La trasformazione del credito di Amt in Atp è un’operazione che non piace quasi a nessuno come hanno sottolineato non solo tutte le opposizioni in fase di dichiarazione di voto ma anche tra i banchi della maggioranza a cominciare dal capogruppo del Pd Simone Farello che lo considera “un atto politicamente corretto” ma anche “comporta dei rischi”. L’ex assessore ai trasporti poi fa il mea culpa per le amministrazioni passate e presente e dice che oggi la “capacità di fare riforme e garantire il servizio va oltre il consenso della piazza”. Per Matteo Campora (Pdl) la “delibera non porterà nulla di buono per amt”: tutto il gruppo si astiene ad eccezione di Guido Grillo che vota dopo che la Giunta gli aveva accolto un paio di ordini del giorno e un emendamento. Critici i 5 stelle, che avevano proposto un emendamento che tutelasse Amt con la riacquisizione delle azioni da parte di Atp una volta ‘risanata’.

Critico anche, soprattutto nei confronti dell’assessore ai trasporti Dagnino, il capogruppo del gruppo misto Stefano Anzalone: “Non c’è una visione né un progetto sul tpl, ma la colpa non è di Dagnino o Ravera, chi ha per cultura un altro trascorso non può fare l’assessore ai trasporti, dopo aver messo in crisi Atp”.

Facendo i dovuti calcoli senza i due consiglieri dell’Udc e Guido Grillo la maggioranza avrebbe potuto contare solo su 18 voti, sindaco compreso.

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