Il decreto legge sugli enti territoriali, approvato dal governo, contiene nuove disposizioni sulla riforma delle Province e sulla ricollocazione degli attuali organici.
Entro il 30 ottobre (termine fissato dal decreto-legge enti territoriali) dovranno essere compiute scelte delicate e decisive, come quelle che in questi giorni stanno definendo il futuro delle Polizie provinciali, il cui proficuo lavoro in ambito ambientale è stato largamente apprezzato, in particolare dalle aree protette liguri.
Per questo personale è previsto il passaggio ai Comuni dove dovrebbe svolgere, pare di capire, funzioni di polizia municipale e, in caso di non assorbimento, l’iscrizione alle liste di mobilità forzata attraverso il portale informatico del Ministero della Funzione Pubblica, atteso che con l’alternativa delle Polizie municipali (oltretutto con scarse possibilità assunzionali in conseguenza del patto di stabilità ) rischierebbe di essere disperso lo specifico bagaglio professionale degli agenti delle Polizie provinciali.
Rileviamo la necessità di preservare in modo unitario queste funzioni e professionalità oggi più che mai indispensabili, indirizzandole semmai all’interno di un processo di assorbimento all’interno del Corpo Forestale dello Stato, circa il cui ipotizzato scioglimento ribadiamo peraltro la nostra netta contrarietà.
Si rischia di perdere, in via definitiva, competenze essenziali anche alla luce della necessità di rafforzare le funzioni della protezione civile, della difesa idrogeologica e dell’evolversi delle problematiche causate dalla presenza eccessiva del cinghiale, sempre più legate alla sicurezza negli ambiti periurbani, oltre che nelle aree interne e nel coltivato.
Anche a seguito dell’approvazione della recente legge 68/2015 in materia di punibilità delle nuove fattispecie di ecoreati, si profila il rischio che in futuro si abbia un eccesso ed una sovrapposizione di vigilanza nei luoghi abitati e che si sguarniscano totalmente le aree extraurbane, le campagne, la montagna, i boschi, le aree protette.
Federparchi Liguria auspica che le professionalità presenti nei corpi di Polizia provinciale e metropolitana della Liguria possano essere salvaguardate dalla Regione, scongiurando la mobilità del personale in questione verso le polizie municipali; la Regione Liguria, sull’esempio di come ha già legiferato a giugno la Lombardia, e di come si appresta a fare il Piemonte entro fine mese, potrebbe assorbire o avvalersi di tutto o parte del personale delle polizie provinciali liguri, per garantire continuità alle funzioni di gestione faunistica e lotta al bracconaggio, presidio del territorio rurale, sorveglianza delle aree protette terrestri e marine, vigilanza e polizia ambientale a tutela delle risorse naturali e per la prevenzione di discariche ed inquinamenti.
Area Marina Protetta Portofino
Il Presidente dell’AMP MICHELE CORRADO
Parco Nazionale delle 5 Terre
Il Presidente dell’Ente Parco VITTORIO ALESSANDRO
Parco Naturale Regionale di Alpi Liguri
Il Presidente dell’Ente Parco MAURO LITTARDI
Parco Naturale Regionale dell’Antola
Il Presidente dell’Ente Parco ROBERTO COSTA
Parco Naturale Regionale dell’Aveto
Il Presidente dell’Ente Parco GIUSEPPE MAGGIOLO
Parco Naturale Regionale del Beigua
Il Presidente dell’Ente Parco DARIO FRANCHELLO
Parco Naturale Regionale Montemarcello Magra
Il Presidente dell’Ente Parco FRANCESCO PISANI
Parco Naturale Regionale di Portofino
Il Presidente dell’Ente Parco FRANCESCO OLIVARI