Genova. “Si tratta di una brutta notizia, pericolosa per tutto il gruppo”. Così il segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro commenta il no arrivato dal Tribunale federale di Bellinzona in Svizzera al rientro in Italia di quel miliardo e 200 milioni sequestrati più di due anni fa alla famiglia Riva in una delle inchieste della Procura di Milano sulla gestione del colosso siderurgico.
“Quei soldi erano fondamentali per arrivare alla costituzione della newco e per realizzare investimenti in tutti gli stabilimenti a cominciare da Taranto – dice Manganaro – e ora il Governo deve dirci se è disposto a mantenere la norma contenuta nella Legge di stabilità sapendo che quei soldi non rientreranno”.
Nella Finanziaria infatti il Governo ha inserito una legge che consente all’Ilva di accedere a prestiti per 800 milioni di euro, avendo lo Stato come garante: una sorta di anticipo in attesa del rientro dei soldi sequestrati ai Riva che però ora rischiano di non tornare in Italia. “Ora le cose cambiano e a maggior ragione occorre difendere a Genova l’accordo di programma – ribadisce il segretario della Fiom genovese – perché lo stop della Svizzera potrebbe voler dire esuberi in tutto il gruppo. Per questo a partire da domani nell’ambito della manifestazione contro il Comune i lavoratori dell’Ilva torneranno a far sentire la loro voce”.