La polemica

Attentato a Parigi, il dibattito sulla guerra lacera il Pd genovese. Terrile: “No a futurismo guerrafondaio da tastiera”

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Genova. Se non bastassero le vicende locali ci si mette anche la guerra all’Isis a lacerare il Pd genovese. Il dibattito va in scena da alcuni giorni su Facebook e divide il partito, o almeno i due principali protagonisti del Pd genovese post-regionali. Da una parte il segretario Alessandro Terrile, che a fatica ha ricomposto il Pd e cerca di tenerlo insieme e ‘tenere’ il sostegno alla giunta Doria; dall’altra Simone Regazzoni, filosofo, scrittore, ex portavoce di Lella Paita alle Regionali ma anche esponente della corrente dei ‘nuovi renziani’ che da qualche tempo fa da pungolo costante proprio all’amministrazione arancione.

Proprio Regazzoni, dal giorno dell’attacco terroristico nel cuore di Parigi ha cominciato ad esternare sulla necessità della guerra come scelta ineluttabile: “Hollande, uomo di sinistra, ha oggi il coraggio di dire ciò che è giusto e necessario. Che la Francia è in guerra e gli altri stati europei devono supportarla. Che i morti saranno “vendicati”, tra citazioni, commenti, post ed analisi socio-politiche sul “nemico da eliminare”.

Si dice che queste sue esternazioni siano piaciute poco al segretario Terrile, che in una riunione della sua segretaria avrebbe invitato alla moderazione. Ma così non è stato, Regazzoni ha proseguito con tanto di botta e risposta con Luca Borzani che oggi chiedeva di “non regalare l’Islam all’ISIS” così come” alle Br non fu regalata “la rappresentanza del mondo operaio e la sinistra”.

E il segretario del Pd chiosa sul suo profilo fb: “Il rischio che vedo all’orizzonte è quello di sparare a casaccio, tanto per reagire. Non sono contrario a prescindere all’uso della forza, ma vorrei capire contro chi, come, e chiedermi se è utile, visto che la recente campagna di Libia ci insegna che l’uso della forza può non risolvere il problema”.E tanto per non avere dubbi sul (principale) destinatario del post scrive: “Al futurismo guerrafondaio da tastiera preferisco la riflessione sommessa. Anche a costo di sembrare debole.Tutta Europa si è scoperta debole dopo la notte di Parigi. Non vorrei che domani si svegliasse meno Europa”.

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