Liguria. Irricevibile e cementificatore. Opposizioni compatte nell’accoglienza al Piano Casa approvato oggi dalla giunta Toti e a novembre in consiglio comunale si annuncia un duro scontro.
“Credo – spiega Raffaella Paita, capogruppo Pd – sia giunto il momento di dire basta. Occorre una forte mobilitazione per difendere il nostro territorio dal duo
Toti/Scajola e dalla colata di cemento che promettono di far arrivare nei prossimi anni sulle nostre coste e nel nostro entroterra”.
Il M5S punta il mirino anche sulla vecchia giunta Burlando, chiamata in causa quale ispiratrice del provvedimento. “Il Piano Casa burlandiano, già definito a suo tempo da associazioni ambientaliste il più devastante d’Italia, viene rilanciato con maggiore forza e impatto, anche in zone di tutela come i parchi. Li aspettiamo – minacciano i grillini – in Commissione e Consiglio. Fermeremo la cementificazione. Ci vuole un #PianoSuolo, non abbiamo bisogno di nuova cementificazione! C’è bisogno di un piano che inverta la rotta, avvii la decementificazione, la naturalizzazione, la ripermeabilizzazione del territorio”.
Gianni Pastorino, Rete a Sinistra, parla invece di un “testo che giudichiamo irricevibile, senza mezzi termini. Del resto c’era da aspettarselo: totale disinteresse per le regole e per i vincoli di salvaguardia; è il regalo che affaristi e speculatori del mattone attendevano da tempo. Toti si candida a vincere il “Premio Attila” di Wwf e si preannunciano altre devastazioni per la nostra terra già martoriata”.
Carla Nattero, Sel, punta l’indice sull’assessore Scajola. “Marco Scajola da sempre è sostenitore della cementificazione selvaggia – spiega – Basta vedere i tanti guasti, sia economici sia naturali, prodotti dalla speculazione edilizia nella provincia di Imperia, che è stata governata per decenni dalla famiglia Scajola attraverso diverse formazioni politiche”.