Il processo

Alluvione 2011, dirigente delle Politiche educative: “I presidi non dovevano fare uscire i ragazzi”

alluvione genova 2011

Genova. Continua lo ‘scarica barile’ nell’ambito del processo per i tragici fatti dell’alluvione di 4 anni fa. “La responsabilità di non fare uscire i ragazzi da scuola era dei presidi. Erano loro che non dovevano farli uscire”.

Clemino Casalgrandi, dirigente presso la direzione Politiche educative del Comune, scarica la colpa sui dirigenti scolastici che decisero il 4 novembre 2011 di fare uscire gli alunni dagli istituti durante l’alluvione. Il
dirigente è stato sentito oggi, come teste della difesa dell’ex sindaco Marta Vincenzi.

“So che si parlò della chiusura delle scuole, ma alla fine prevalse l’idea che erano edifici sicuri dove i ragazzi non rischiavano”. Salvo poi sottolineare che non tutti gli edifici erano proprio in perfetto stato: “Quella mattina – ha detto in aula Casalgrandi – mi tenni in contatto con tutti i dirigenti scolastici che conoscevo, per sentire se c’erano delle criticità e se andava tutto bene. E in molti istituti mi dicevano che c’erano delle perdite, infiltrazioni o altri problemi”.

Dopo Casalgrandi è stato sentito Alberto Villa, ex responsabile dell’immagine del sindaco. Villa è stato più volte
ripreso dal giudice Adriana Petri per i suoi ricordi confusi e le amnesie. Non ha saputo dare indicazioni precise sugli orari dell’esondazione del Fereggiano o sul motivo per cui la Vincenzi e Scidone decisero di andare in Prefettura.

Nel processo sono imputati l’ex sindaco di Genova Marta Vincenzi, l’ex assessore alla protezione civile Francesco
Scidone, i dirigenti comunali Pierpaolo Cha, Sandro Gambelli e Gianfranco Delponte, tutti sono accusati di falso, omicidio colposo e disastro colposo. Tra gli imputati anche Roberto Gabutti, ex coordinatore dei volontari, accusato solo di falso e calunnia.

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