Genova. Un volantino dai toni forti e la promessa di “blindarsi qui per resistere”. Ma anche l’accusa di morosità. Sono due, del tutto opposte, le versioni dei fatti: da una parte la Croce Azzurra Ca’ Nova, dall’altra Comune e Municipio Ponente.
“Poco più di un mese fa – spiega Duilio Romei, presidente della pubblica assistenza – è arrivata la doccia gelata: più che di uno sfratto, qui semplicemente ci buttano fuori dai nostri locali di via Martiri del Turchino, che occupiamo ormai da 20 anni in uso gratuito”.
Non è così secondo il presidente del Municipio Mauro Avvenente. “Il Comune di Genova, proprietario della struttura, ci ha comunicato una situazione di morosità pregressa – è la replica – e le numerose comunicazioni senza esito con la Ca’ Nova. Esiste un canone d’affitto abbattuto del 90% in favore delle associazioni. Si tratta di 1.200 euro all’anno, secondo Tursi mai pagati“.
Motivazioni esclusivamente economiche che non convincono Romei: “la nostra paura – continua – è che qui arrivino degli immigrati: abbiamo chiesto almeno sei mesi per trasferirci, senza risultato. Vogliono metterci sulla strada e tutta questa fretta è molto sospetta: noi non ce ne andiamo”.
Ipotesi smentita da Avvenente. “Nessuno ha mai avuto atteggiamenti vessatori contro la Ca’ Nova e anzi potrà mantenere ancora per qualche tempo il cortile esterno dove si trovano i mezzi. Il Prefetto ci ha chiesto la disponibilità per ospitare i profughi in arrivo: nel Municipio Ponente potremo accoglierne pochi e in nuclei controllati, ma non negli spazi di via Martiri del Turchino. Strumentalizzare il dramma dell’immigrazione è disdicevole“.