Campomorone. Il cantiere del Terzo Valico di Cravasco è fermo perché la galleria è entrata in rocce amiantifere. “Erano giorni che si vociferava sulla notizia, eravamo in attesa della conferma, arrivata poi direttamente dal sindaco di Campomorone nel consiglio comunale del 30 luglio. Sia la prima cittadina sia Cociv, evidentemente d’accordo su modi e tempi per far uscire la questione, hanno rilasciato dichiarazioni per cercare di non creare preoccupazione e paura tra la popolazione”. Lo dice il comitato Valverde No Tav, secondo cui non c’è proprio nulla di cui stare tranquilli.
“Nel luglio 2013 ad una assemblea pubblica a Isoverde il dirigente del reparto Oncologico di Alessandria spiegò bene quali siano i rischi di respirare la fibra di amianto e spiegò anche come non esista una soglia minima di rischio, ma potenzialmente respirare una sola fibra può portare ad ammalarsi – prosegue il comitato – In presenza di rocce amiantifere durante gli scavi in galleria deve essere predisposta una lunga, complessa e costosa (chi paga? Noi ovviamente) serie di procedure per isolare le parti contaminate e mettere in sicurezza gli operatori e le persone che vivono nei dintorni. Procedure che nei progetti del Terzo Valico non sono mai state volutamente chiarite”.
E da qui una serie di domande: “Noi abitanti dovremmo essere tranquilli perché Cociv si controlla da solo? E L’Arpal ha i mezzi e le persone necessarie per far il corretto lavoro di unico controllore ‘esterno’? Quanti controlli è riuscita a fare a Cravasco in questi anni? Quali consapevolezze ha la nostra sindaco per affermare che non c’è e non ci sarà nessun pericolo?”.
Il comitato e la cittadinanza vogliono far sentire la propria voce e quindi domani pomeriggio andranno a parlare con il sindaco Paola Guidi. “Fino ad oggi ogni rassicurazione dell’amministrazione di Campomorone sul Terzo Valico è stata smentita dai fatti e il nostro territorio è diventato un grosso disagio a cielo aperto tra cantieri, semafori e camion. E’ l’ora di farsi sentire”, concludono.