La richiesta

Santo Stefano d’Aveto e la seggiovia che d’estate funziona “a singhiozzo”

Seggiovia di Santo Stefano

Santo Stefano. I cittadini e gli operatori del settore turistico a Santo Stefano d’Aveto e nella valle si lamentano perché in estate la funivia funziona per periodi troppo brevi. A farsi caricato delle lamentale è Livio Ghisi, delegato provinciale allo Sport per Fratelli d’Italia e portavoce della zona.

“La società dispone della gestione degli impianti di risalita, delle piste per lo sci alpino e di fondo. Inoltre, dirige il rifugio di Prato Cipolla e quello del Monte Bue – dichiara – Il comprensorio è stato completamente rinnovato nel 2008 con impianti funiviari moderni costruiti dalla ditta leader al mondo Dopplemayer per rilanciare il turismo sportivo invernale e quello estivo”.

Ma se durante la stagione invernale non sono stati riscontrati problemi, purtroppo nella stagione estiva il turista che frequenta la zona ha qualche difficoltà nell’utilizzare la seggiovia. L’apertura, infatti, è solamente sabato e domenica ad eccezione del mese d’agosto che funziona tutti i giorni.

“Quest’anno con il bellissimo mese di luglio ed un incremento di turisti, sia delle seconde case (che sono circa un migliaio in Val d’Aveto) che nelle strutture alberghiere, si auspicava un’apertura anticipata e invece nulla – prosegue Ghisi – Centinaia di turisti provenienti da fuori Regione come quelli provenienti dalle cittadine rivierasche del Tigullio sono rimasti stupiti dalla chiusura”.

Gli amanti delle escursioni e trekking, come gli appassionati di mountain bike (circa 20 km di sentieri appositi) dovrebbero poter utilizzare l’impianto, mentre voci dal paese dicono che spesso è chiusa per gli alti costi gestionali. “Ma se uno non osa neanche a stare aperto come si può solo ipotizzarlo? Nel turismo come nello sport si vive anche di sacrifici e una stagione non va bene bisogna pensare a quella dopo incentivando con nuove attrazioni non chiudendo quelle esistenti – conclude Ghisi- Gli albergatori ed i residenti della zona hanno fatto sacrifici per anni in Val d’Aveto ora aiutiamoli a poter lavorare anche perché vorrei ricordare che la grossa parte dell’introito per la costruzione del primo tratto di seggiovia è stato finanziato dalla Regione Liguria con un contributo di 2.248.000 euro. Quindi soldi di noi cittadini”.

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