Genova. Martedì prossimo, 28 luglio, presso il Comune di Genova, tornerà a riunirsi la Conferenza dei Servizi per discutere del progetto di un impianto di acquacoltura nello specchio acqueo antistante Nervi.
Un’iniziativa di un privato che, secondo Coldiretti, non deve essere realizzata. Non per l’acquacoltura in sé, ma per l’area nella quale dovrebbe collocarsi. E il discorso non cambia in caso di uno spostamento verso Bogliasco, soluzione avanzata dal proponente per andare incontro alle perplessità della Capitaneria.
“Il punto – spiega Daniela Borriello, responsabile regionale Coldiretti Impresa Pesca – è che, realizzata nello specchio acqueo prescelto, l’opera complicherebbe la vita e il lavoro di almeno trenta imbarcazioni di pescatori professionisti – quindi di circa un centinaio di lavoratori – operanti tra la darsena genovese e Camogli. Sicuramente un impianto di acquacoltura può portare occupazione, ma in questo caso il prezzo sarebbe pagato caro dai pescatori”.
Coldiretti lancia quindi un importante messaggio alle istituzioni, chiamate a decidere in merito alla concessione demaniale per l’installazione delle vasche. “Ricordiamo che la commissione consultiva regionale sulla pesca – conclude la Borriello – ha dato parere negativo, un dato del quale è necessario venga tenuto conto”. Tra le voci contrarie, contiamo anche quelle del Municipio di Levante e di Luca Pastorino, sindaco di Bogliasco, dove giovedì 23 luglio un gruppo di cittadini ha dato vita un sit in per dire no all’impianto di acquacoltura.