L'accordo

Esaote, firmata l’intesa. I sindacati: “Vincono i lavoratori, vince Genova e vince il lavoro”

Trasferimento a Erzelli entro il primo semestre del 2016, un anno dopo pronto il nuovo sito produttivo a Multedo. E nelle aree di via Siffredi arriverà la coop.

corteo esaote cornigliano

Genova “Su Esaote hanno vinto i lavoratori, i lavoratori che chiedono la qualità dei prodotti e delle retribuzioni. Quando gli imprenditori come hanno fatto quelli di Esaote si siedono a un tavolo per discutere di prodotti e qualità alla fine si vince tutti”. Antonio Caminito, Fiom Cgil, commenta così insieme all’rsu dell’azienda l’accordo firmato questo pomeriggio tra il management dell’azienda, i sindacati appunto e il Comune di Genova che mette per iscritto l’accordo raggiunto un paio di mesi fa e che, dopo 14 mese di lotte, scioperi e tensioni, sancisce che Esaote non solo non lascia a casa nessuno e non esternalizza la produzione, ma si impegna in un “percorso di rafforzamento dei sito di Genova quale centro delle direzione generale e delle funzioni amministrative, centro di eccellenza e sviluppo mondiale per ecografi e risonanze magnetiche”.

Soddisfatto il sindaco Marco Doria: “Questo accordo è frutto di un percorso faticoso di molti mesi, fatto dall’amministrazione, dall’azienda e dai lavoratori e questo epilogo non era scontato: oggi è un giorno importante per Genova perché senza industria non c’è futuro”.

Confermato il trasferimento a Erzelli entro il primo semestre del 2016 con un investimento di circa 2 milioni di euro degli uffici direzionali, amministrativi, di marketing e di ricerca e sviluppo, mentre la produzione delle risonanze magnetiche, che in un primo tempo doveva essere esternalizzata insieme ai 47 lavoratori del settore, resterà interna con la creazione a Multedo (nell’area dietro alle ex fonderie) di un nuovo sito produttivo, grazie a un investimento di circa 2 milioni e mezzo. Il trasferimento dovrebbe essere operativo a partire dal primo semestre del 2017.

A questo punto il Comune di Genova, che aveva già nella passata amministrazione trasformato con una variante al puc le aree di via Siffredi (attuale sede di Esaote) da industriali a commerciali, non si trova più nella necessità di dover ricambiare il Puc come richiesto dal consiglio comunale nel caso in cui l’azienda non avesse mantenuto gli attuali livelli occupazionali. Esaote quindi ha il via libera all’accordo per vendere quelle aree che dovrebbero consentire all’azienda biomedicale una cifra intorno ai 16 milioni di euro.

A giocare a favore del cambio di passo di Esaote soprattutto il ricambio ai vertici dell’azienda avvenuto sei mesi fa, con il presidente Paolo Monferrino, e l’ad Karl Heinz Lumpi. “Ora chiediamo aiuto ai lavoratori, al Comune di Genova e ai sindacati – ha detto Lumpi – di sostenerci nella nostra voglia di rilancio”.

A settembre l’accordo sarà sottoposto al Mise per essere definitivamente sigillato.
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