La proposta

Emergenza immigrazione, il governatore Toti: “Un Cie in Liguria? Proposta sensata”

La vicepresidente Viale ribadisce: "Lo prevede la legge per quanti sono irregolari o scelgono di non farsi identificare e sono circa i 2/3 degli immigrati che arrivano nel nostro Paese"

Genova. “Mi sembra una proposta sensata e costruttiva, al di la’ di qualche maldicenza, e’ l’atteggiamento non solo della Liguria ma anche delle altre regioni del nord governate dal centro destra”. Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti commenta così la proposta lanciata dalla sua vicepresidente Sonia Viale di realizzare un centro di identificazione ed espulsione in Liguria. “Sul tema dell’immigrazione – prosegue il Governatore si è fatta troppa confusione accomunando profughi, richiedenti asilo e clandestini e si e’ fatta troppa confusione su un piano di smistamento del 2014 che non si e’ mai verificato fino in fondo. Abbiamo chiesto al ministro Alfano e al presidente del Consiglio Renzi di essere ovviamente coinvolti perche’ vogliamo collaborare anche al di la’ delle competenze della Regione che in materia di immigrazione sono veramente poche”.

“Vogliamo risposte chiare da parte del governo sia dal punto di vista dell’identificazione di chi entra, sia su come bloccheremo gli sbarchi, visto che stiamo parlando di 200mila arrivi a fine anno a consuntivo”. Sui temi e luoghi ovviamente “è presto per parlare perché dipendono dal ministero dell’Interno e dalle Prefetture”.

E su un’eventuale levata di scudi da parte dei sindaci che dovranno ospitare la nuova struttura: “Immagino che nessuno sarà felice ma credo che anche oggi nessuno sia felice di dover ospitare a casa propria alla rinfusa dei clandestini messi in albergo o strutture provvisorie. Un minimo di razionalità può solamente portare del bene. Dopodiché la discussione e’ appena cominciata.

Anche Sonia Viale, impegnata questo pomeriggio in un incontro in Prefettura a Genova con i quattro prefetti ligure e i sindaci proprio per parlare di immigrazione, ha ribadito oggi la necessità di dotarsi anche in Liguria di un Cie: “Un immigrato irregolare in Liguria deve essere collocato in strutture previste dal nostro ordinamento: i Centri di identificazione ed espulsione. Uno può non essere d’accordo per motivi politici, ma finché una regola c’e’, va rispettata. I Cie sono stati istituiti dalla legge Turco-Napolitano, sono previsti in tutta Europa, se uno é irregolare ci va per un tempo limitato e viene rimpatriato. Non esiste una politica dei flussi”.

“Avevo chiesto che un rappresentante del Governo partecipasse all’incontro in prefettura sull’immigrazione in programma oggi. Non eè venuto nessuno. I prefetti seguono le disposizioni, ma un rappresentante politico del Governo dovrebbe spiegarci cosa fa l’esecutivo, perché non si stringono accordi bilaterali con i Paesi di partenza? Devono spiegarci cosa stanno facendo per bloccare le partenze, per garantire diritti a chi scappa dalle
guerre e risolvere i problemi economici là”.

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