Genova. Dopo la formalizzazione della nuova segreteria provinciale e in vista della maggioranza che giovedì si riunirà a Tursi per definire le scelte che devono caratterizzare i mesi a venire per l’amministrazione guidata da Marco Doria che oggi ha approvato la delibera sul Puc, questo pomeriggio il segretario del Pd genovese Alessandro Terrile ha incontrato a lungo il sindaco di Genova.
Tanti gli argomenti sul tavolo. I temi più urgenti riguardano senza dubbio le partecipate Amt e Amiu prima che la situazione rischi di precipitare per entrambe. Per l’azienda di trasporto pubblico si profila per il 2016 almeno una gestione ancora interamente a carico del Comune di Genova visto che la gara sembra quantomeno slittata di dodici mesi. Ma il futuro resta incerto e la domanda, a questo punto più che lecita, è: e se la gara non si facesse proprio? La risposta del Pd a questo dilemma è quella nota: visto che l’amministrazione non può permettersi di continuare a immettere 30 milioni l’anno nelle casse di Amt occorre tornare a ragionare su un partner privato, che si tratti di un partner industriale o di un socio di capitale poco cambia al momento, ma il discorso deve essere riaperto, sia che la gara ci sia sia che non se ne faccia più niente.
La seconda partita è quella di Amiu ma anche in questo caso la musica non cambia: per salvare l’azienda rendendo possibile la realizzazione di un piano industriale complesso e costoso bisogna lavorare sull’ingresso di un partner. In questo caso il nome c’è già ed è noto: l’ingresso di Iren, probabilmente direttamente all’interno di Amiu e non in una società ad hoc per la gestione degli impianti (ipotesi particolarmente invisa ai sindacati che vedono in questo passaggio il rischio che la ex municipalizzata diventi una bad company), sembra sempre più vicino.
Così dopo l’estate si tornerà a parlare di “privatizzazione” con il rischio che si crei un nuovo clima di tensione con i sindacati, ma la strada sembra ormai segnata.
Terzo passaggio che il Pd genovese considera urgente (“per alzare l’asticella della prospettiva futura” dice Terrile) è quello relativo alle aree ex Fiera di Genova ritornate al Comune tramite Spim: dal palasport che “potrebbe diventare una cittadella dello sport con tanto di sedi delle associazioni” (per cui bisogna trovare un finanziatore) all’abbattimento dell’ex Nira al coordinamento del tutto con il Blueprint di Renzo Piano, tutti tasselli che devono trovare una collocazione per dare alcune “pennellate di concretezza” alle scelte dell’amministrazione Doria.
“In generale si è parlato del tema dell’attrattività di questa città e del ruolo che deve avere il Comune per definirne magari con il contributo di associazioni di categoria come Confindustria le prospettive e le destinazioni future di alcune aree come quelle ex Ilva”.
Intanto però il primo partito di maggioranza a Tursi perde un pezzo. Oggi pomeriggio infatti, il consigliere del Pd Salvatore Caratozzolo ha comunicato al consiglio la sua uscita dal gruppo e il suo ingresso nel gruppo misto. Una scelta analoga era stata fatta prima delle elezioni regionali da Giampaolo Malatesta che si era candidato in lista con Luca Pastorino I componenti del partito democratico in sala rossa in meno di due mesi scendono cosi da 12 a 10. E anche il consigliere Paolo Gozzi, da tempo critico rispetto al partito, lascerà il gruppo tra oggi e domani aumentando il peso del gruppo misto e soprattutto limando ulteriormente quello del gruppo del Pd