Genova. Il presidente del consiglio comunale Giorgio Guerello ha deciso. Il consiglio comunale di Genova, che domani dovrà votare la delibera sulle partecipate (già rinviata due volte di fila per mancanza del numero legale), si svolgerà a porte chiuse.
La decisione, nell’aria da qualche giorno, è stata presa al termine di una conferenza capigruppo convocata alle 8.30 di questa mattina. Ad essere favorevoli alla seduta blindata sono stati di capigruppo del Pd, della lista Doria e dell’Udc convinti che “il regolare svolgimento della seduta non possa essere messo a rischio da questioni di ordine pubblico”.
Contrari tutti gli altri gruppi, dal movimento 5 stelle, che ha annunciato “azioni per garantire la democraticità della seduta”, al capogruppo della Fds Antonio Bruno, a Sel. Contrari anche Lilli Lauro per il Pdl, il gruppo misto e la lista Musso. I 5 stelle vorrebbero poter installare un sistema di audio fuori da palazzo Tursi affinché i lavoratori possano sentire i consiglieri esprimersi sulla delibera. “Abbiamo la diretta streaming dell’intero consiglio – replica Guerello – quindi il modo per seguire interamente i lavori già esiste”.
Fra i gruppi contrari, però, alcuni avrebbero chiesto al presidente Guerello di demandare alla polizia una sorta di selezione all’ingresso: “Impossibile” ha spiegato lui.
Antonio Bruno ha anche sollevato in conferenza la questione della procedura di raffreddamento avviata dai sindacati di categoria dopo la proclamazione dello stato di agitazione nelle azienda partecipate, che imporrebbe un rinvio della delibera e una convocazione dei sindacati. Della questione è stato informato il sindaco ma al momento è difficile ipotizzare che Tursi voglia fermarsi. Per il sindaco Doria quella di domani è una vera e propria prova del 9: o la sua maggioranza avrà i numeri o il sindaco potrebbe decidere di dare le dimissioni.