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Sentinelle in piedi, Arbarello (Fratelli d’Italia): “Anche a Genova per difendere la famiglia”

alice arbarello fratelli d'italia

Genova. “La nostra sarà ancora una volta una protesta silenziosa e pacata che in cento piazze italiane farà sentire forte la difesa della famiglia tradizionale, quella sancita dalla nostra costituzione e che oggi è drammaticamente messa in dubbio dal dilagare dell’ideologia gender che annulla la differenza maschile e femminile e apre alla normalizzazione dell’utero in affitto, versione moderna della vendita del corpo femminile”.

Così interviene Alice Arbarello, candidata di Fratelli d’Italia alle prossime Regionali per la circoscrizione di Genova e provincia, che domani alle 17 partecipa alla manifestazione organizzata in piazza della Vittoria nel capoluogo Ligure dalle Sentille in piedi.

“Nell’indifferenza generale – dice Arbarello – il Parlamento italiano sta discutendo un disegno di legge che equipara le unioni fra persone dello stesso sesso al matrimonio. Se due uomini o due donne che vivono insieme saranno giuridicamente equiparabili a due coniugi, un bambino potrà essere cresciuto da due persone dello stesso sesso, dunque deliberatamente privato del papà o della mamma. E significa che la strada per la normalizzazione della pratica dell’utero in affitto, tecnica abominevole per la produzione di bambini a uso e consumo degli adulti, sarà spianata. Pubblicamente testimonieremo il nostro no al testo sulle cosiddette “unioni civili”, ribadiremo il nostro no ad ogni tentativo di introdurre l’ideologia gender nelle scuole. Saremo in piazza soprattutto per dire sì alla famiglia, cellula fondante della nostra società, sì al diritto di ogni bambino a crescere con il suo papà e la sua mamma, sì a una società che non rinnega, bensì valorizza la ricchezza di ciascun individuo e riconosce il bene oggettivo scritto in ognuno di noi e nella nostra essenza di uomini e donne. Purtroppo la Regione Liguria della giunta Burlando-Paita è evidentemente favorevole a politiche che favoriscono lo scardinamento della nostra famiglia: invece di pensare a istituire azioni di supporto ai nuclei familiari in difficoltà economica preferiscono sottoscrivere protocolli sulla Liguria gay friendly”.

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