#regionali2015

Regionali, Pellerano: “Toti non è affidabile: prima vantava la sua presenza assidua in Toscana, ora si scopre ligure”

lorenzo pellerano

Liguria. “Agli elettori liguri che cercano un’alternativa seria alla Paita, rivolgo una domanda. Ci si può fidare di un uomo, Giovanni Toti, che ripete continuamente di abitare in Liguria da 15 anni e di trascorrere nella nostra regione il suo tempo libero, quando invece solo l’anno scorso, sul giornale di Firenze La Nazione, dichiarava che tutto il suo tempo libero lo passava in Toscana, vantando la sua “toscanità”? La mia risposta è no, credo che non ci si possa fidare”. Così Lorenzo Pellerano, consigliere regionale e candidato della Lista Civica Liguria Libera, interviene a pochi giorni dal voto portando alla luce un articolo pubblicato il 10 gennaio 2014 sulla Nazione di Firenze.

“Dichiarava infatti testualmente – dice Pellerano – riferendosi alla Toscana, Toti sulla Nazione: “Ci sono nato, cresciuto e ho studiato qui fino al liceo. I miei genitori e mia sorella vivono qui e in questa terra passo gran parte del mio poco tempo libero”. E nella stessa intervista, mostrava con queste parole il suo interessamento politico al futuro della Toscana: “Se Massa, Carrara, Lunigiana e Versilia fossero promosse come entità geografica unica ci sarebbero enormi benefici per tutti. I troppi campanilismi ammazzano questa terra”. A quel tempo la Liguria non era di certo al centro del suo impegno politico. Quella degli ultimi due mesi è solo una parentesi, toccata e fuga. Conosciamo a memoria la replica in merito ai “paracadutati” di Toti e Berlusconi: “non è importante essere liguri, ma essere capaci”. Allora perché raccontare di abitare in Liguria da 15 anni? Come ci si può fidare di uno che in Toscana racconta di sentirsi toscano e in Liguria racconta di sentirsi ligure? A qualcuno sembrerà una piccola cosa, ma è una piccola bugia. E anche da una piccola bugia si giudicano l’affidabilità e la serietà di un politico che si candida a una carica importante come la presidenza della Regione Liguria”, prosegue.

“Se un politico ha un rapporto continuativo con un territorio non ha bisogno di affermarlo, la gente lo sa. E nel caso di Toti la gente sa che si tratta di un candidato imposto dal partito e costretto a correre per la presidenza di una Regione che non conosce, in cui non ha vissuto. Per quanto riguarda i candidati di Liguria Libera gli elettori invece possono fidarsi: oltretutto nella coalizione di Toti non mancano recentissimi sostenitori di Paita.
Io dichiaro prima del voto che non entrerò mai a far parte di una maggioranza che sostenga Paita e ho già dimostrato in Regione la mia coerenza di puntuale oppositore del PD”, conclude.

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