Campioni!

Primorje sconfitto, la Pro Recco torna sul tetto d’Europa: è l’ottava coppa dei campioni

Dopo la Coppa Italia e lo scudetto, i biancocelesti completano il magnifico "triplete"

Recco. La Pro Recco batte il Primorje Rijeka per 8-7 nella finale di Champions League giocata a Barcellona e torna sul tetto europeo a distanza di tre anni, firmando il “triplete”: scudetto, Coppa Italia e Champions.

Per i biancocelesti è l’ottava coppa dei campioni, titolo che mancava dal 12 maggio 2012 nella finale vinta proprio contro il Primorje Rijeka per 11-8. Nella fase preliminare la squadra italiana aveva dominato il gruppo A vincendo tutte le dieci sfide e totalizzando 30 punti. Il Recco nella semifinale, ieri, aveva superato i padroni di casa detentori del trofeo del Barceloneta per 12-11.

La finale per il terzo posto è stata vinta dal Barceloneta che si è imposto 14-12 sul Dubrovnik.

Piscina “Picornell” gremita, tifosi croati e recchelini ad incendiare la vasca catalana e la Coppa dei Campioni a fare bella mostra di sé nel cuore pulsante del bordo campo. Le due formazioni in acqua partono in sordina, sembrano quasi due pugili che, attenti, studiano ogni mossa dell’avversario.

I primi a passare in vantaggio sono rossoneri del Primorje che dopo un’azione in solitaria di Radu al centro riescono a segnare il momentaneo 1 a 0. Ma non c’è neanche il tempo di gioire perché dalla distanza Ivovic impugna e scaglia a rete: nulla da fare per Vican, vecchia conoscenza della pallanuoto ligure, che è costretto ad osservare la sfera mentre si infila alla propria destra. I croati spingono forte e provano a fare il break, tanto che Sandro Sukno (in superiorità) trafigge la difesa biancoceleste (2-1).

I due direttori di gara sembrano decisi a tenere in pugno la partita ed assegnano diverse espulsioni per parte e se il Primorje ne trasforma una su due, la Pro Recco non riesce a concretizzarne neppure una su tre. Il primo parziale va ad esaurirsi sul 3 a 1 per il Rijeka, dopo che Sukno riesce a depositare in rete un tiro dai cinque metri.

Il Primorje, lento e macchinoso, fa soffrire parecchio la Pro Recco e più volte va vicino al +3, ma Maro Jokovic, mancino naturale, manda in confusione i suoi connazionali e nel giro di due minuti va a siglare la personale doppietta permettendo l’aggancio.

I due arbitri fischiano tanto, ma le difese hanno senza dubbio la meglio sugli attacchi e andare a rete diventa terribilmente difficile; si tratta di due squadre sostanzialmente alla pari e il risultato lo dimostra nello score e nelle superiorità: 3-3 e 1 su 6 per entrambe.

Si conclude il secondo quarto sul risultato di parità, con gli oltre cento sostenitori della Pro Recco in piedi a far sentire forte l’urlo della Vecchia Guardia mostrando con orgoglio i colori biancocelesti.

A 5’35” dal fischio del terzo parziale Pietro Figlioli, lasciato libero dalla difesa croata, non si lascia pregare e dopo una circolazione veloce impugna e scaglia a rete. E’ il 3-4, nonché il primo vantaggio della squadra allenata da Igor Milanovic, ma Setka non ci sta e trova la rete del pareggio.

Ivovic ribatte immediatamente per il 5 a 4, ma è Muslim subito dopo a rimettere tutto in parità. Le due squadre adesso giocano forte, lottano sulle azioni individuali e ripartono veloce in controfuga; ma le difese sono sempre le protagoniste e i 2500 spettatori della “Picornell” non riescono a vedere molte reti.

Il minuto della svolta è l’1’35”, perché se a soddisfare la richiesta ci pensa Dusko Pijetlovic (il centroboa biancoceleste, servito da Prlainovic, deposita da pochi metri trasformando la superiorità numerica che vale il 5-6), è ancora una volta il centroboa agli ordini di Milanovic a conquistare la superiorità numerica che lancia la Pro Recco sul +2 con grande merito del solito risolutore delle azioni complicate: vale a dire Alex Giorgetti. Il numero 5 batte Vican con una pregevolissima mezza finta che inganna l’estremo difensore croato, adesso il tabellone della Picornell recita 5-7 in favore dei recchelini.

Adesso dalle parti di Tempesti non passa più nulla, la difesa non molla di una sola virgola sia con gli uomini pari che con la superiorità numerica: gli attaccanti rossoneri non trovano gol e non trovano spazi, così le geometrie impostate dal Primorje si infrangono sul muro di braccia innalzato dalla Pro Recco. Cinque espulsioni contro la squadra ligure in tre minuti (tre consecutive in soli 90 secondi): serve questo al Primorje per riuscire a segnare il gol del -1 (6-7).

Viene fischiata un’altra espulsione contro la Pro, ma Jokovic fa buona guardia, Tempesti lancia Figlioli ed ecco servito nuovamente il +2. L’ultima rete è quella di Sukno: non pesa più sulla gara, perché la sirena suona e la Pro Recco è campione d’Europa per l’ottava volta nella sua storia. Aggiunta allo scudetto del 16 maggio e alla Coppa Italia del 28 febbraio vale il “triplete”. Giù il cappello davanti alla regina d’Europa.

Il tabellino:
VK Primorje Rijeka – Pro Recco Waterpolo 1913 7-8
(Parziali: 3-1, 0-2, 2-4, 2-1)
VK Primorje Rijeka: Vican, Buric, Radu 1, Krapic, Buljubasic, Sukno 3, Muslim 2, Petrovic, Peros, Elez, Setka 1, Garcia, Lazovic. All. Ivan Asic.
Pro Recco Waterpolo 1913: Tempesti, Prlainovic, Jokovic 2, Figlioli 2, Giorgetti 2, Pijetlovic, Giacoppo, Aicardi, F. Di Fulvio, Filipovic, Ivovic 2, Gitto, Pastorino. All. Igor Milanovic.
Arbitri: Margeta (Slo), Stavridis (Gre). Delegati Len: Bottlik (Svk), Perisic (Srb).
Note. Superiorità numeriche: Primorje 3 su 14, Recco 3 su 11. Nessuno uscito per limite di falli. Espulso Buric per proteste nel quarto tempo.

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