Politica

Occupazione giovanile, Rosso e Balleari: “Situazione preoccupante a Genova”

disoccupazione

Genova. “Una disoccupazione giovanile che ha superato il 47% e il 21% dei giovani under 30 liguri che non lavorano né studiano sono dati che devono fare riflettere politica e istituzioni sulla drammatica situazione che sta vivendo la nostra regione. Senza lavoro e con poche prospettive di un’occupazione stabile i nostri giovani hanno un futuro incerto che li scoraggia a mettere su famiglia e a rendersi indipendenti. La strada da percorrere per restituire la speranza ai nostri ragazzi è un più stretto dialogo con le imprese, un maggiore collegamento tra aziende e mondo della formazione, ancora troppo distanti tra loro”. Così intervengono Matteo Rosso, consigliere regionale, candidato per la circoscrizione di Genova e provincia per Fratelli d’Italia alle prossime regionali, e il vicepresidente del consiglio comunale di Genova Stefano Balleari in merito agli ultimi dati sulla disoccupazione tra gli under 30.

“In questi anni abbiamo assistito alla progressiva perdita di centinaia di posti di lavoro soprattutto in comparti tradizionalmente trainanti per la nostra economia come edilizia e manifatturiero ma anche nei servizi – dicono Rosso e Balleari – i giovani disoccupati toccano il 47,5%, contro il 43,9% della media italiana: un record negativo per la nostra regione e per Genova. Concordiamo su quanto Confartigianato Liguria ha individuato come necessità per rimettere in moto l’occupazione giovanile. Servono azioni concrete, a partire, per esempio, da iniziative per la nuova imprenditoria e da una maggiore integrazione tra scuola e impresa, arrivando a percorsi di alternanza obbligatori e di valorizzazione della formazione erogata dalle aziende”.

“Il primo passo però dovrà essere anche il miglioramento dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro, che oggi non viene assolto a pieno e in modo efficace dai centri per l’impiego. Ma anche promuovere l’alternanza scuola-lavoro, come avviene nel resto d’Europa e che nel nostro Paese riguarda solo 2,2% dei giovani. Aiutare i giovani a mettersi in proprio per un Paese come il nostro che è al primo posto in Europa per spirito di imprenditorialità può essere inoltre volano di nuova occupazione: per questo concordiamo sulla necessità di interventi su creazione d’impresa, ma anche apprendistato e work esperience e tirocini che introducano nel mondo del lavoro e delle aziende, anche artigiane, i nostri giovani che magari un domani troveranno la propria strada nel proseguire gli antichi mestieri, anche attraverso l’innovazione, che hanno reso celebre nel mondo il made in Liguria”.

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