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Media World e Saturn, Arbarello: “Occorre riflettere sulle prospettive occupazionali dei giovani a Genova”

alice arbarello fratelli d'italia

Genova. “È senza dubbio positivo che i 73 lavoratori dei negozi Mediamarket a Genova, Saturn e Media World, abbiano evitato il licenziamento collettivo, ma occorre riflettere sulle prospettive occupazionali dei giovani che vivono a Genova e in Liguria. Troppo spesso nel nostro territorio abbiano assistito all’apertura di punti vendita di grandi catene commerciali che dopo qualche anno, dall’oggi al domani, chiudono i battenti lasciando decine di giovani a casa. Vorrei ricordare che questi lavoratori hanno ricevuto, il 24 aprile, alla vigilia di un giorno di festa, la lettera di licenziamento. Per loro si è prospettato, all’improvviso, l’incubo di rimanere senza un’occupazione, non sapere più come tirare avanti e magari come pagare mutuo o affitto. Non possiamo permettere che possano ripetersi situazioni del genere, anche se nel caso specifico si sono risolte per il meglio”.

Così interviene Alice Arbarello, candidata di Fratelli d’Italia alle prossime Regionali per la circoscrizione di Genova, in merito alla vertenza dei negozi Mediamarket a Genova che ha tenuto col fiato sospeso per oltre un mese un centinaio di lavoratori.

“Occorre creare nuove opportunità di lavoro per i giovani genovesi e liguri in generale per dare loro prospettive occupazionali certe che consentano di pensare al proprio futuro e magari mettere su famiglia – dice Arbarello – purtroppo le politiche di Renzi del jobs atc riteniamo siano assolutamente insufficienti a risolvere il problema del precariato e della disoccupazione giovanile: sono solo un pannicello caldo utile a spostare nel tempo il problema, visto che oggi ci sono incentivi per chi stabilizza i precari, ma non c’è certezza sul domani.
Anche la Regione può svolgere un ruolo importante e supplire alle carenze dimostrate dalle misure attuate dal governo Renzi. Solo dando una prospettiva occupazionale a quel 47% di under 30 oggi disoccupato e al 21% dei giovani liguri che non lavorano né studiano – i cosiddetti Neet – potremo pensare di rilanciare la nostra regione. Le possibilità ci sono: occorre solo attuarle in una pianificazione politica rivolta proprio ai giovani. Cosa che la Paita e Burlando non hanno fatto negli ultimi 10 anni: basta pensare che in giunta non c’era neppure un assessorato dedicato alle Politiche giovanili. È evidente che la sinistra di questa regione non abbia mai né puntato né considerato adeguatamente le nuove generazioni della nostra regione. Bisogna defiscalizzare le attività giovanili, potenziare il ruolo dei Centri per l’impiego – oggi fanno trovare un lavoro solo al 2% dei liguri -, promuovere l’alternanza scuola-lavoro, dialogare con le imprese per dare indicazioni precise su quelle che sono le reali esigenze del mercato del lavoro”.

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