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Marittimi, Rixi (Lega Nord): “Penalizzati i lavoratori italiani”

cronaca

Liguria. “A Genova e in Liguria in generale abbiamo personale marittimo altamente qualificato che resta a terra per mesi perché costretto a subire la concorrenza indiscriminata del personale straniero. Non è accettabile che, per esempio sulle navi Costa, come denuncia l’Ugl Mare con statistiche puntuali, ci sia la presenza per il 90% di stranieri, di cui il 70% sono extracomunitari e solo il 10% di italiani. E purtroppo non solo più per mansioni a scarsa specializzazione, ma sempre più in ruoli che richiedono elevata professionalità”.

Questa la denuncia di Edoardo Rixi, vicesegretario federale della Lega Nord e candidato per Genova e provincia alle Regionali per il Carroccio.

“Secondo i dati dell’Ugl – spiega Rixi – su un totale di circa 14 mila marittimi che compongono gli equipaggi di 15 navi Costa, gli italiani sono meno di 1.400, contro i circa 9.800 extracomunitari e i 2.800 stranieri comunitari. Siamo una regione in cui le professioni legate al mare sono storicamente molto ambite e praticate: non si capisce la necessità di attingere così a piene mani all’estero lasciando a terra, anche per periodi di 3 o 4 mesi, i marittimi italiani. Condividiamo pertanto le preoccupazioni sollevate dai sindacati del settore per la situazione che sta prendendo una brutta piega e che rischia di emarginare sempre di più i lavoratori del nostro territorio. Purtroppo è reale il rischio che il settore marittimo e in generale della navalmeccanica, in cui Genova e la Liguria possono ricoprire un ruolo da protagoniste per l’altissima professionalità delle maestranze locali, scivolino sempre più nel gorgo del subappalto o del reperimento di lavoratori stranieri. Pensiamo al ramo della meccanica di Fincantieri di Riva Trigoso: anche nell’incontro dei vertici ieri alla corte di Burlando e Paita non è emerso nessun chiarimento sul destino di questo comparto, strategico per l’intero sistema Fincantieri in Liguria. Non si può più procedere senza una rotta: è urgente una pianificazione, su piani industriali precisi, per capire dove la blue economy ligure stia andando. Da questo settore dipende gran parte del futuro occupazionale e industriale della nostra regione: dobbiamo difendere le nostre professionalità e non consentire che siano disperse”.

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