Genova. Anche nel capoluogo ligure insegnanti e studenti sono scesi in piazza per protestare contro la “buona scuola” di Matteo Renzi. Migliaia i manifestanti di tutte le età, dai bambini delle scuole dell’infanzia agli universitari. Un corteo colorato, dove è presente anche un coreografico dragone di cartone, in cui sono scritti tutti i nomi delle scuole di Genova.
“La ‘buona scuola’ è il compimento di un processo partito ormai vent’anni fa, che punta a una privatizzazione ‘mascherata’ della scuola – dichiara Roberto Bardini, docente del coordinamento dei lavoratori di Genova – Questa riforma, quindi, non va né emendata né discussa, ma proprio estinta. E’ la stessa identica cosa che sta capitando con Amt, con Amiu ed altre aziende”.
In piazza c’è la scuola che sente di poter contare e vuole farlo. “Fermando il disegno di Legge di un Governo che non è mai stato così lontano dalle esigenze della scuola e così lontano da quello che i lavoratori chiedono”, spiegano i sindacati genovesi che oggi sono Milano e chiedono un piano di stabilizzazioni articolato e immediato che garantisca stabilità a chi da anni assicura il funzionamento della scuola e la regolarità nella didattica e nella gestione.
Chiedono inoltre il rinnovo del contratto di lavoro bloccato da 7 anni. “Rinnovo necessario se si vuole davvero ridare dignità ai lavoratori e potere d’acquisto ai loro stipendi. Inoltre Il disegno di legge rappresenta una vera e propria incursione su materie che sono soggette a disciplina contrattuale, come le retribuzioni e la mobilità del personale, sulle quali ancora una volta, il Governo non intende sedersi a un tavolo con le organizzazioni sindacali – terminano i sindacati – Ed infine, del disegno di legge, non si condivide lo strapotere affidato ai dirigenti attraverso la chiamata diretta dei docenti in barba ai tanti sacrifici di moltissimo personale precario”.