Politica

Taxi vs Uber, Della Bianca: “Regione ha preso in giro i tassisti”

Raffaella Della Bianca

Genova. “La Regione ha preso in giro i tassisti facendo una falsa legge. Non sono contro il servizio Uber, ma è necessario garantire assolutamente le regole fiscali che devono essere uguali per tutti. Purtroppo ci sono autisti pagati in nero e quindi c’è una concorrenza sleale rispetto alle aziende dei taxi che non riescono in questo modo a tenere il mercato”.

La consigliera regionale Raffaella Della Bianca ritorna ancora una volta a parlare del servizio Uber. Dopo gli episodi di tensione avvenuti ieri notte nel quartiere di Albaro tra un autista del nuovo servizio e alcuni tassisti, è chiaro che tra le ‘due categorie’ i rapporti non siano proprio amichevoli.

“Neppure un mese fa parlai di questo problema – dice la Della Bianca -. Era il 25 marzo quando in Commissione Bilancio venne votata una legge che modificava la disciplina regionale in materia di trasporto non di linea. Ricordo che solo io e il consigliere Barbero votammo contro tali disposizioni che dichiarano fuori legge un servizio innovativo come Uber che riguarda tra l’altro anche i noleggi. Tale norma è stata fatta per proteggere e blindare la categoria dei tassisti, ma irrigidendola, dissi a suo tempo, che si sarebbero creati problemi per tutti e alla lunga anche per i tassisti stessi. Ecco che oggi, a neppure un mese di distanza, i problemi ci sono”.

La consigliera regionale già in passato polemizzò sulla decisione della Giunta di adottare una legge regionale per limitare il servizio di trasporto privato e nello specifico il servizio di Uber Pop (tramite smartphone chiunque può cercare un autista disposto ad accompagnare il richiedente a destinazione per un compenso che di solito è sensibilmente inferiore a quello richiesto dai taxi).

“La Regione ha preso in giro i tassisti facendo una falsa legge – spiega Della Bianca -. Non sono contro Uber, ma è necessario garantire assolutamente le regole fiscali che devono essere uguali per tutti. Purtroppo ci sono autisti pagati in nero e quindi c’è una concorrenza sleale rispetto alle aziende dei taxi che non riescono in questo modo a tenere il mercato”.

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