#pigiamaparty

Tutti in pigiama al Mc Donald’s, ragazzi entusiasti: “Finalmente a Genova un’iniziativa divertente” fotogallery

C’è chi si è alzato presto apposta, chi è già pronto per tornare a dormire, chi è in ritardo per la scuola, chi torna a casa a cambiarsi per andare a lezione o al lavoro.

Genova. Sono tanti soprattutto ragazzi ma non solo, rigorosamente in pigiama. Molti di loro si sono alzati prima del solito per approfittare dell’iniziativa di Mc Donald’s, la nota catena di fast food: un mese di colazione gratis a chi si fosse presentato in pigiama.

Ma per i tanti ragazzi che si sono presentati tra pigiami a righe e orsacchiotti di peluche l’iniziativa va ben oltre l’aspetto commerciale: “E’ un’iniziativa divertente” dice, “Si dice sempre che a Genova non succede niente, quindi stamattina non potevamo non partecipare”. Michele, Manuel e Lorenzo sono venuti in pigiama prima di andare all’Università: “Volevamo fare un pigiama party e abbiamo deciso di farlo qui”.

“Io di solito dormo in mutande – ammette Manuel – e me lo sono fatto prestare”. “Io l’ho comprato apposta – gli fa eco Michele – perché di solito dormo senza”. Maria Eva ha nove anni, è venuta al Mc con la mamma con un pigiama rosa e viola: “Ne avevo due più belli, alla fine ho scelto questo” dice emozionata.

C’è chi si è alzato presto apposta, chi è già pronto per tornare a dormire, chi è in ritardo per la scuola (“ma con questa iniziativa entrerò un’ora dopo”), chi torna a casa a cambiarsi per andare a lezione. Matteo, in canottiera e boxer è pronto per tornare alla Berio: “Non sembra ma mi sto per laureare, quindi ora devo andare assolutamente a studiare”. Qualcuno intimidito dice: “Avevo paura di essere l’’unico ma non è così”. “Ma no – replica Daniele, è pieno di matti in questa città, sapevo che non saremmo stati gli unici”.

“Indubbiamente è andata bene – dice soddisfatto Filippo Parodi, licenziatario Mc Donald’s per Genova e Savona – anche perché i ragazzi si sono dati appuntamenti sui social media e sono arrivati in tanti per quella che è senza dubbio una grande festa”. Un’iniziativa che nasce a livello mondiale: “Sono una trentina i Paesi coinvolti – spiega Parodi – e in Italia abbiamo deciso di declinarlo con le colazioni, così i ragazzi si sono cambiati per strada o nei bagni e ora stanno andando a scuola o a lezione.

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