Genova. Dimenticare i campanilismi per essere competitivi rispetto ai porti del Nord Europa. Questo l’appello di Spediporto, l’associazione degli spedizionieri (circa 600 i soci) ai porti liguri, oggi riunita in assemblea.
“La Liguria che fa sistema” è il titolo della relazione del consiglio direttivo. «Questa è una parola d’ordine – dice il presidente Maurizio Fasce – ma soprattutto una sfida ai presenti, noi abbiamo cominciato costituendo il Ligurian Logistic System: un sistema logistico ligure integrato. Bisogna dare un forte segnale per la cooperazione».
Quasi un milione container passano dagli scali del Nord Europa per arrivare in Italia: «Non ha senso – sottolinea Fasce – che la merce faccia 900 km per arrivare in Italia, vuol dire che il problema sono anche le infrastrutture. Siamo ancora troppo isolati». 10 milioni di contenitori all’anno sono destinati dal Nord Europa alla cosiddetta area contendibile, ossia quei Paesi che confinano con il Nord Italia e che l’Italia (e soprattutto la Liguria) potrebbe attrarre.
Secondo Spediporto un più efficace sistema di dialogo informatico garantirebbe anche un risparmio di oltre 3 milioni di ore lavorate.
Per ogni unità di tempo risparmiata, per Spediporto, c’è un potenziale mercato non domestico di oltre 200 mila teu che può tornare in Liguria, parlando in termini economici: 1,419 miliardi di euro di maggiori entrate per il sistema ligure.