Cronaca

Questura di Genova, Silp: “I nodi arrivano al pettine, quel fango sulla Digos era evitabile”

silp cgil

Genova. “Venerdì scorso su alcuni quotidiani sono usciti articoli di stampa che hanno messo in grave difficoltà la Digos di Genova. Situazione che poteva essere evitata se l’amministrazione avesse usato il buon senso, mentre, come al solito, ha preferito mettere la testa sotto la sabbia”. Così esordisce Roberto Traverso, segretario provinciale del Silp Cgil.

“Quando nel 2012 l’onorevole Paladini (ex segretario nazionale del Sap) già agli onori della cronaca e non solo per motivi politici, venne in questura dentro la sede del Sap a fare comizi elettorali, il Silp prese pubblicamente posizione evidenziando l’anomalia e segnalando ai vertici della questura l’inopportunità del ruolo di rilievo attribuito all’interno della Digos all’allora Segretario Generale Provinciale del Sap (oggi al centro della bufera mediatica) che organizzava gli incontri politicosindacali, ma il Questore ed il Dirigente Digos di allora e coloro che si sono succeduti sino ad oggi, hanno sempre ignorato il nostro appello”, prosegue.

Secondo Traverso, adesso che i nodi stanno arrivando al pettine, “senza entrare assolutamente nel merito della vicenda penale, che ci auguriamo non debba mai coinvolgere il collega, è giunto il momento che le responsabilità dell’Amministrazione vengano a galla. È inammissibile che in tre anni, i vertici della questura genovese non abbiano avuto la lungimiranza di evitare la gratuita sovraesposizione di quel dipendente, mantenendolo a ricoprire un ruolo delicatissimo all’interno dell’Informativa della DIGOS con incarichi di comando e rapporti
diretti con la Magistratura”.

“Eccoci qui dunque, a commentare l’ennesimo spargimento di fango su un ufficio come la Digos di Genova che conta su lavoratrici e lavoratori della Polizia di Stato che in gran parte vantano un alto livello di professionalità e che non meritano brutte figure di questo tipo – conclude – È necessario che il Dipartimento della Pubblica Sicurezza esca dal torpore burocratico nel quale versa ed apra gli occhi su una questura che da troppo tempo non riesce a scrollarsi i retaggi di un passato quanto mai sempre più presente”.

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