Riva Trigoso. Sciopero questa mattina alla Fincantieri di Riva Trigoso con blocco delle portinerie. La protesta è stata indetta in modo unitario e spontanea da Fiom Fim e Uilm come risposta alle politiche dell’azienda che, nell’ambito della trattativa per il rinnovo del contratto, sta chiedendo sostanzialmente ai dipendenti di lavorare mezz’ora gratis al giorno e mette in discussione i premi di produzione, oltre alla provocazione di mettere dei chip negli scarponi per controllare gli operai. In più per quel che riguarda il cantiere di Riva Trigoso c’è l’ipotesi dello scorporo della meccanica in una società ad hoc ad agitare gli animi.
“Come ben sappiamo – spiega il segretario della Fiom genovese Bruno Manganaro – anche se al momento si parla di una società al 100% di Fincantieri, questo tipo di operazioni di spacchettamento preludono a future vendite”. Domani il sindaco di Sestri Levante ha convocato un incontro con i parlamentari liguri il presidente della Regione Claudio Burlando e il sindaco metropolitano Marco Doria
L’agitazione all’interno dei cantieri è però destinata ad allargarsi. Se oggi, oltre a Riva sciopera anche il cantiere del Muggiano, è praticamente scontato che nei prossimi giorni la protesta di allargherà a Sestri ponente dove oltre al tema del contratto c’è quello decisivo del ribaltamento a mare la cui ‘pratica’ è ferma al ministero dell’ambiente che sembra intenzionato a chiedere la procedura di Via, con un ulteriore altro anno di stop per un’operazione per la quale i soldi sono già pronti. “Tra l’altro il piano industriale dell’azienda considera il cantiere di Sestri ponente, insieme a quello di Castellammare di Stabia e di Palermo cantieri di serie B, per cui quando, se non arriva il ribaltamento, quando il lavoro finirà ci ritroveremo con posti di lavoro a rischio”.