Genova. Rifiuti smaltiti in discarica senza alcun pretrattamento o senza la differenziata, gestione dell’impianto senza le autorizzazioni, piano di prevenzione e opportune garanzie finanziarie. Sono queste le accuse contenute nell’avviso di conclusioni indagini notificato dalla procura di Genova per il principale filone di indagine sulla discarica genovese di Scarpino.
L’acip è stato notificato all’ex direttore generale di Amiu Pietro D’Alema, alle due funzionarie della Provincia Paola Fontanella e Cecilia Brescianini, e ai funzionari Amiu Carlo Sacco, Paolo Cinquetti e Maurizio Balleri. Indagata anche la società tramite il legale rappresentante Marco Castagna. Le accuse riguardano le norme sulla gestione e lo smaltimento dei rifiuti.
Ventisette i capi d’imputazione. Secondo il sostituto procuratore Walter Cotugno D’Alema, Sacco, Cinquetti, Balleri, a vario titolo e in concorso tra loro, “violavano le procedure di ammissione dei rifiuti in discarica, collocandoli senza il preventivo trattamento e in assenza delle prescritte analisi… Non presentavano il piano di prevenzione e gestione delle acque piovane, finalizzato ad evitare che vi finissero gli inquinanti… Smaltivano i liquidi pericolosi, costituiti dal percolato, nelle aree a valle della discarica, con elevate concentrazioni di azoto, cromo esavalente, mercurio e ferro… Attraverso condotte e by pass presenti nel percolatodotto scaricavano il percolato nella rete fognaria… Gestivano la discarica in assenza di autorizzazione, smaltiva- mo ingenti quantitativi di rifiuti oltre quelli autorizzati con Aia del 2005… Non presentavano il piano di stabilità”. A D’Alema, Sacco e Cinquetti sono contestate le aggravanti, per avere commesso il fatto con abuso dei poteri.
Alle due funzionarie provinciali è stato contestato anche l’abuso d’ufficio.