Genova. “Anche noi a Genova abbiamo il nostro Schettino che sta facendo di tutti per far naufragare Amt. Però lui l’inchino lo ha fatto a Renzi”. Con questi cartelli una delegazione di lavoratori Amt ha protestato sugli spalti di palazzo Tursi.
Mentre Faisa Cisal e Fit Cisl stanno proseguendo la trattativa con l’azienda per trovare un accordo sull’utilizzo del fondino e sulle nuove assunzioni di autisti in sostituzione di coloro che verranno prepensionati i sindacati ‘dissidenti’ (Fit Cgil, Uiltrasporti e Ugl) protestano per la situazione di incertezza e anche per essere stati esclusi dai tavoli di confronto. “Vogliamo anzitutto capire qualche sarà il futuro di Amt e dei suoi lavoratori – spiega Michele Monteforte, Filt Cgil – Doria dice che l’ati si farà ma noi vogliamo sapere quali sono i tempi e soprattutto i soldi che il Comune di Genova intende metterci”.
“Inoltre denunciamo i metodi fascisti con cui solo a Genova Amt ha deciso, probabilmente su imposizione della Giunta, che non farà accordi con chi non ha firmato l’accordo sul fondino, violando in questo modo la legge sulla rappresentanza sindacale e anche la costituzione. Su questo, abbiamo già inviato una diffida e non escludiamo di procedere per vie legali”.
I lavoratori, prima di essere ricevuti dalla conferenza capigruppo, hanno fischiato il sindaco Doria che è uscito dall’aula appena decisa la sospensione urlando alla giunta “Fascisti, fascisti”.
Dopo quasi due ore di incontro con i capigruppo si è deciso che la questione sarà trattata da un’apposita commissione che potrebbe tenersi giovedì. In alternativa il presidente della commissione Gianpaolo Malatesta potrebbe chiedere un’integrazione già prevista alla commissione che venerdì mattina discuterà del piano tariffario di Amt.