Genova. “Solo il 6-7% dei nuovi posti di lavoro a Genova viene trovato grazie al collocamento pubblico dei centri per l’impiego o a quello privato delle agenzie interinali, la gran parte dell’incontro domanda/offerta avviene per relazioni personali”. Lo ha detto Claudio Oliva, direttore della società Job Centre, partecipata al 100% dal Comune di Genova per aiutare l’orientamento e la ricerca del lavoro, che in questi 9 anni di crisi ha perso il 78% dei dipendenti, che sono passati dai 37 del 2006 agli 8 attuali, tra cui un direttore.
Sono i dati emersi a Palazzo Tursi dai lavori della commissione Sviluppo economico. Il contratto dei lavoratori di Job Centre è quello del commercio, non sono dipendenti pubblici. Sono stati 480 i contatti con la società da parte di cittadini alla ricerca di impiego o orientamento l’anno scorso, una media di 1,3 al giorno, considerando tutti i 365 giorni dell’anno.
Il presidente Massimo Terrile, che ha rinunciato al compenso previsto dal Comune, ha ammesso di “non sapere quanti posti di lavoro sono stati creati attraverso il lavoro di intermediazione della società. Job non è una realtà centrale nell’ambito delle attività dell’amministrazione pubblica – ha detto Terrile – Sono il primo a sostenere che non c’è scritto da nessuna parte che questa società debba restare comunque in vita se non serve, però nello stesso tempo da quando mi occupo di questa realtà ho maturato la precisa convinzione che sia una struttura con un’esperienza importante in termini di relazioni”.