Politica

Rete a Sinistra, dal laboratorio all’alternativa possibile. Massa: “Dieci proposte per la Liguria che vogliamo” fotogallery

Genova. Liguria laboratorio politico, non è una novità. Oggi più che mai: il caso delle primarie rimbalzate sulle cronache nazionali, a cui è seguito l’addio al Pd di Sergio Cofferati, pezzo da novanta e fondatore del partito. Una goccia che potrebbe diventare valanga. E non è un caso se oggi, a Genova, la città che non ha incoronato vincitrice Raffaella Paita e per cui sabato è già in programma una direzione provinciale in casa Pd, si riunisce il cantiere di Rete a Sinistra. “Una casa per chi non ce l’ha più”, come la chiama Walter Massa, presidente Arci, e soprattutto “grande chance, da non sprecare”.

“Abbiamo il dovere di tentare una proposta per dare un’alternativa di centrosinistra che rifugga dall’alleanza con la destra e che proponga un programma rispondente a valori etici e morali”, ha detto Luca Pastorino, civatiano convinto, deputato Pd e sindaco di Bogliasco prima di dare via all’incontro. Un Teatro degli Zingari, messo a disposizione dalla Comunità di San Benedetto, gremito di gente, dove la sinistra ligure prova a rinascere dalle sue stesse ceneri. “Siamo in tanti”, scrivono su Facebook i partecipanti.

All’appuntamento non mancano le varie anime: Sel, civatiani, Lista Doria, pezzi di Cgil, Arci, Comunità San Benedetto, società civile e movimenti. Facce note come l’ex assessore regionale all’Ambiente Franco Zunino, l’avvocato dei diritti Alessandra Ballerini, l’attore Pino Petruzzielli. Qualcuno dice che arriverà anche il portavoce di Cofferati, Andrea Contini. Poi il terzo contendente alle primarie, Massimiliano Tovo, Centro Democratico.

Assente il deputato Sel, Stefano Quaranta, rimasto a Roma. In sua vece parla lo stesso Pastorino, segno di un ormai evidente convergenza tra i vendoliani e i civatiani. Obiettivo: fare un proposta politica e individuare un candidato per le regionali. “Credo ci siano spazi per farlo – ha sottolineato il sindaco di Bogliasco – c’è tempo fino a maggio per fare buon lavoro e non solo una battaglia di testimonianza. Sbaglia la Paita quando dice che ce l’abbiamo con Renzi. Noi ce l’abbiamo con un modello rivolto a destra che non ci appartiene. Uno spazio a sinistra e con un centrosinistra forte, invece, lo dobbiamo occupare, abbiamo il dovere di tentare con una proposta”. Poi l’avvertimento: “Ho creduto a lungo che si potessero cambiare le cose da dentro – conclude Pastorino – ma ora non ci credo più. Abbiamo passato giorni difficili, lasciare casa propria o dire mi devi buttare fuori non è mai facile, ma quando ti calpestano così bisogna prendere una posizione forte. Ma non siamo noi che ce ne andiamo, perché noi non ci siamo mai spostati, lo hanno fatto gli altri. Ora abbiamo l’opportunità di parlare con la gente, costruire un progetto nuovo e riaffermare principi che sono sani”.

L’aspettativa, tra slanci e speranze, c’è. “Dobbiamo essere una forza inclusiva e aggregante, dobbiamo sentici addosso questa responsabilità – spiega il presidente dell’Arci, Walter Massa – Abbiamo in testa una Regione che programma e legifera, che aiuta gli enti locali, ma non li comanda. Credo che la campagna elettorale di Rete a Sinistra debba partire indicando ai cittadini le 10 proposte di legge che metteremo in campo se governeremo”. E’ tempo di una lista civica della sinistra ligure. “Una sfida alta e un po’ utopica, deve essere una casa per chi, una casa, non ce l’ha più”.

Nell’aria c’è, convitato di pietra, lo strappo delle primarie, l’entrata in scena del centrodestra, le denunce di inquinamento e irregolarità. Le posizioni di Raffaella Paita e il silenzio del Pd. “A titolo personale voglio portare la voce di quei dieci partigiani che hanno scritto la lettera – ha detto nel suo intervento Massimo Bisca, il presidente dell’Anpi – Si possono fare le scelte che si vogliono, normalmente non interveniamo, ma l’antifascismo è una discriminante che va rispolverata”.

Quindi la stoccata in direzione Paita: “Non è che perché uno cambia nome, cambia il passato o le idee in cui crede. Se il letame si chiama miele, resta sempre letame. Le radici sono frutti di tanti sacrifici, chi ha firmato quella lettera ci chiede di non dimenticare e di non rendere vani i sacrifici che in tanti hanno fatto”.

Le primarie, lo dice ancora più chiaramente Stefano Gaggero, giovane bandiera dei civatiani, hanno avuto almeno un grande “merito”: fare chiarezza “sulla mutazione genetica subita dal Pd”.

“Avevamo questo progetto già a luglio e da un certo punto di vista non cambia molto: ora abbiamo l’occasione di realizzarlo già alle elezioni del 17 maggio – conclude Gaggero – La Liguria si aspetta un progetto che si opponga a questo sistema. Il reddito minimo è solo un esempio, lo hanno fatto in Trentino e funziona. Abbiamo davanti una grande chance, non sprechiamola”.

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