Cronaca

Dal tornio ai rulli e alle vernici colorate: i lavoratori dell’Ilva ridipingono le scuole genovesi fotogallery

Genova. Ripuliscono i giardini e le ville storiche dalle erbacce, rimettono in sesto scuole fatiscenti, ridipingono ringhiere e fanno i rilievi sulle zone a rischio alluvione in base alle segnalazioni dei cittadini, ma c’è anche chi si occupa dell’accoglienza turistica. Sono i lavoratori dell’Ilva che, in base all’accordo raggiunto il 30 settembre, svolgono lavori di pubblica utilità sul territorio genovese per integrare il reddito della cassa in deroga. Un’esperienza che ricalca in parte quanto avvenuto nel 2005 dopo la chiusura dell’altoforno, ma che è indubbiamente un successo.

Così se i cittadini di Pegli hanno inviato una lettera all’amministrazione comunale per ringraziare i lavoratori per il bel lavoro che stanno facendo a Villa Doria e la stessa scena si sta ripetendo a Villa Rossi a Sestri ponente, insegnanti e bambini di asili e scuole comunali e statali plaudono soddisfatti di fronte ai corridoi e alle aule che dopo anni di attesa sono stati finalmente ridipinti.

E’ il caso dell’istituto Marconi di piazza Martinez a San Fruttuoso, che ospita un asilo statale al primo piano e al quarto ha dato ospitalità all’asilo San Fruttuoso di piazza Manzoni, danneggiato dall’ultima alluvione: “Quando abbiamo cominciato i lavori socialmente utili – spiega Francesco Giambruni lavoratore dell’Ilva e coordinatore della squadra di operai – volevano destinarci alla pulizia del verde ma è stato chiaro fin dal 10 ottobre che l’emergenza era un’altra. C’erano i bambini che avevano bisogno di un nuovo spazio per l’asilo, ma il quarto piano della Marconi era inutilizzato da anni e ridotto male”. Così una squadra di circa 7-8 persone, ha carteggiato, stuccato e dipinto aula per aula, con i colori delle diverse sezioni.

Un lavoro così ben fatto, che l’asilo d’infanzia del primo piano ha chiesto che ‘i ragazzi dell’Ilva, potessero essere impiegati anche da loro: “Hanno fatto un lavoro bellissimo – racconta Ivana Carai, responsabile del plesso Alice – e noi siamo felicissimi. addirittura ci hanno tolto le tende. Noi abbiamo scelto i colori e loro hanno ridipinto. Ora mancano ancora due aule e il corridoio, speriamo non ce li portino via”. Anche i bimbi e le mamme sono contente: “Ieri ho fatto il giro scuola con i genitori dei bimbi che arriveranno il prossimo anno – racconta – ed erano tutte piacevolmente colpite dal bel lavoro. Da tanti anni avevamo chiesto i finanziamenti per rimettere in sesto le aule, ma non siamo mai riusciti ad ottenerli. Ci sarebbero altre cose che andrebbero sistemate, a partire dagli infissi, ma questo è un ottimo inizio”.

“E’ giusto ricordare – dice Giambruni – che questi ragazzi sono operai specializzati, tornitori, personale che lavora sugli impianti e non imbianchini professionisti quindi è da apprezzare anche la flessibilità che hanno dimostrato”. Tra loro Pantaleone Torrente, fiero del lavoro svolto nella scuola e soprattutto dell’utilità: “Quale modo migliore per far qualcosa di utile che cominciare dai bambini? E’ senza dubbio una bella esperienza”.

Da San Fruttuoso a Oregina. Anche qui una squadra di sei operai Ilva, dopo essersi occupata della pulizia di Villa Piaggio, è stata inviata alla scuola elementare Mario Mazza di via Napoli: “Stiamo rifacendo tutto un piano di una scuola – racconta Luciano Costella, uno degli operai Ilva impegnati nei lavori – due bagni, tre aule, il corridoio, la cucina e il salone. Abbiamo cominciato i primi di gennaio e abbiamo già finito tre aule”. Grande soddisfazione dei ragazzi e anche del dirigente che Municipio Centro Est che ha annunciato che a fine lavori verrà collocata una targa che ringrazierà i ragazzi dell’Ilva per l’ottimo lavoro svolto.

In tutto i lavoratori dell’Ilva impiegati nei lavori di pubblica utilità per una trentina di ore a settimana sono 704 su 765 operai in cassa integrazione. A febbraio è prevista una rotazione di oltre una cinquantina di loro, che hanno chiesto di rientrare in fabbrica. A marzo poi il numero dei cassaintegrati dovrebbe scendere grazie a 80 nuovi ingressi in fabbrica per l’avvio di un ciclo di banda stagnata.

I lavori socialmente utili andranno avanti fino al 31 maggio. Poi, fino al 10 agosto torneranno a carico dell’azienda. a seguire un nuovo periodo di cassa di nuovo integrata dai lavori di pubblica utilità fino a ottobre, quando ripartiranno i contratti di solidarietà. Nel frattempo il futuro dell’azienda ‘nazionalizzata’ e dei fondi per gli interventi ambientali ma anche per gli stipendi futuri, dovrebbe diventare più chiaro. A Genova oggi, dopo le rassicurazioni dei commissari, il clima è abbastanza sereno, ma le antenne restano puntate su Roma e su Taranto.

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