Genova. Agg.h.11.26. Il corteo degli studenti ha esposto uno striscione davanti alla sede della nuova biblioteca, in piazza Acquaverde, “24 milioni di lavori in 20 anni”. Alla sede principale dell’ateneo è stato invece esposto uno striscione rivolto al nuovo rettore Paolo Comanducci:
“Comanducci non lo sa, ma Erzelli non si fa”, riferito al parco tecnologico che dovrebbe accogliere varie aziende.
Studenti, precari, movimento di lotta per il diritto alla casa in piazza per lo sciopero sociale con riforma della scuola, jobs act e piano casa. Il corteo, circa 400 persone, partito alle 10 da poazza Caricamento,sta percorrendo il centro città, non sovrapponendosi al momento ai cortei della Cgil.
“Non vogliono essere condannati per legge a una precarietà infinita – spiegano – I responsabili della nostra condizione precaria, lavorativa ed esistenziale, non sono i giovani schizzinosi che non vogliono lavorare, ma tutti i Governi, insieme alle istituzioni europee, che hanno favorito un sistema di competizione massacrante, dove per un giovane neolaureato o neodiplomato è impossibile ricevere uno stipendio dignitoso rispetto alle sue capacità e competenze, ma molto spesso è costretto a mendicare un tirocinio o uno stage, entrambe forme di sfruttamento legalizzato”.
La protesta nasce per chiedere la fine del lavoro gratuito, dei contratti precari, e l’inizio di una nuova era per l’estensione dei diritti a tutti i lavoratori e lavoratrici.