Economia

Renzi inaugura il nuovo stabilimento Piaggio a Villanova d’Albenga: “Voi avete il futuro nel dna, ora scrivete la storia” fotogallery

Villanova - visita Renzi a Piaggio

Villanova d’Albenga. Un discorso incentrato sulle parole “sfide”, “futuro”, “fiducia”. E soprattutto “storia”. E’ quello pronunciato dal premier Matteo Renzi all’inaugurazione del nuovo stabilimento Piaggio Aerospace di Villanova d’Albenga. “La storia si racconta, alla storia si appartiene. Ma quelli bravi la storia la sanno anche scrivere”: questa la massima con cui si può sintetizzare il suo messaggio.

“Cari lavoratori, è molto difficile trovare le parole giuste – l’esordio davanti alla platea – quando ci si trova di fronte a degli straordinari strumenti di sfida al cielo come questi aerei viene in mente una vasta letteratura. Chi di noi ha amato grandi interpreti del passato non può non pensare ad esempio Lindberg, o alle tante persone che con i propri aerei hanno solcato i cieli, ma anche le anime di ciascuno di noi. Qualcuno ha detto: ‘Abbiamo fatto tutti i calcoli, l’impresa non sta in piedi. Ora non resta che realizzarla… perché noi lo faremo”.

“Io, nell’avvicinarmi al frutto del vostro lavoro, non posso che chiedervi essenzialmente di fare tre cose”, ha poi proseguito Renzi. Il primo appello è rivolto ai cronisti: “A voi dico soprattutto di raccontare questa storia. Risale a tanti anni fa, al signor Piaggio, al 1890”. Il premier ha ripercorso in breve la storia dell’azienda: gli inizi nel settore ferroviario, la divisione negli anni ’60, gli scooter. “E oggi è un’azienda italiana e forte, in grado di competere a livello mondiale anche perché ha fatto scommesse e investimenti all’estero, e va avanti soprattutto grazie agli utili fatti in India o in Vietnam”.

Dall’altro lato Piaggio Aero, “che invece di percorrere le strade percorre i cieli, e trova la sua casa in Liguria”. La ricostruzione di Renzi si è soffermata sul 2006, “anno in cui sembra finita, con una situazione impossibile da rilanciare”. E invece l’intervento di Mubadala al 33% ha permesso il rilancio: “Ma anche la capacità di voi lavoratori di insistere. Giornalisti, raccontate questa storia, del momento in cui Piaggio sembra ripartire”. Nel 2009 nuova crisi, fino all’ingresso di Mubadala come azionista di riferimento: “Un’operazione che non inizia e finisce con Piaggio, ma ha un valore politico ed economico di scommessa sul futuro”.

La parola che lega le storie di Renzi è proprio questa, ‘futuro’. “Qui dentro avete sempre avuto voglia di immaginare il futuro prima degli altri – ha detto Renzi ai lavoratori – Non è facile, in questo momento il futuro fa paura: in Italia viviamo con il freno a mano tirato, nonostante la crisi aumenta risparmio… una situazione insolita ma comprensibile, cresce la paura. Perché il futuro ha smesso di essere un’opportunità, è soltanto una minaccia. Incute timore, è qualcosa da cui difendersi”.

“La gente di Piaggio invece non ha mai avuto paura del futuro – ha insistito il premier – Non perché non ci sia stato motivo di paura, ma perché nel dna di Piaggio non ci sono soltanto alta tecnologia o ricerca, ma anche non aver paura del futuro. E noi vi siamo grati, perché dimostrate che tutto sommato questa è la cifra dell’Italia.

“Bisogna essere orgogliosi del proprio passato e delle proprie radici, se le radici hanno le ali – ha continuato Renzi – Questa è un’impresa all’avanguardia in Europa e nel mondo, e quando il prossimo anno finalmente l’operazione sarà terminata sarà interessante capire sui mercati esteri l’importanza di questo progetto, che avete ideato e immaginato qui in Liguria”.

Il secondo concetto che Renzi ha legato alla storia è quello di ‘appartenenza’. “E’ una parola strana in questo momento, mette paura. Che vuol dire appartenere? Un grande cantante, Gaber, diceva che l’appartenenza ‘è lo sforzo è avere gli altri dentro di sé’. Io penso che chi lavora qui o ci ha lavorato sa perfettamente che quelle nelle nostre fabbriche non sono solo esperienze di lavoro: certo bisogna lavorare, anzi bisogna superarsi, fare cose bellissime. Ma dentro l’azienda c’è anche l’appartenenza a un marchio, e a una comunità di persone che riconosce di avere dei valori”.

Infine il vero appello, rivolto a tutti. “La storia si racconta, alla storia si appartiene. Ma il nostro compito non è soltanto questo: è scriverla. Voi con questi aerei potete scrivere la storia dell’aeronautica. Esperienze come la vostra (in settori diversi, perché in questo come voi non c’è nessuno) in Italia ci sono, che possono aiutare a ripartire e crescere. Bisogna togliersi di dosso la paura, la muffa, il terrore che la crisi l’abbia vinta. La storia si racconta, a lei si appartiene, ma quelli bravi sanno scriverla”.

“L’Italia e il mondo intero vivono pagine delicate – ha poi detto Renzi rivolgendosi alla proprietà – La relazione di amicizia con gli Emirati Arabi non nasce solo dall’ingresso di Mubadala in Piaggio o dal fatto che Etihad acquisisce Alitalia, o dalle altre occasioni di investimenti che ci saranno. Nasce da una condivisione politica di ciò che sta accadendo nel mondo, nell’area del Mediterraneo. Vogliamo collaborare insieme per ribadire i valori di rispetto della libertà e della pace, valori per cui combattiamo insieme”.

“Da questi valori discende il desiderio profondo di non limitarsi – ha concluso il suo intervento Renzi – questa fabbrica rappresenta il nostro desiderio di essere ‘di più’, di non essere solo numerini e codici fiscali, password da digitare su un computer. E’ il desiderio di rimettersi in gioco, di immaginare il futuro come un luogo bellissimo dove mettersi in gioco. La storia di Piaggio dimostra che anche quando c’è difficoltà, se c’è innovazione i problemi si risolvono e nascono nuove opportunità”.

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