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Pallanuoto, super Pro Recco in Champions League: Radnicki travolto a domicilio per 12 a 5

Recco. Una grande Pro Recco ha la meglio sul Radnicki per 5 a 12 per merito di prestazione maiuscola dell’intero collettivo che non concede nulla in difesa, complice un Tempesti superlativo, e resta fredda e cinica in attacco grazie a tutte le bocche da fuoco perfettamente armate (e precise a bersaglio) dal tandem in panchina Milanovic-Milakovic.

Resiste solo due tempi la squadra di Kragujevac che nulla può davanti all’assalto recchelino. Nella vasca a 150 chilomeri a sud di Belgrado c’è la Pro Recco e alla “SC Park” si registra il tutto esaurito: sold out. Pubblico delle grandi occasioni e tifo indiavolato da parte degli oltre 800 spettatori che affollano gli spalti e il bordo vasca.

La Pro Recco non concretizza la prima superiorità numerica conquistata da Pijetlovic, ma si rifà con l’uomo in più nell’azione seguente grazie alla combinazione tra Felugo e Di Fulvio. Il Radnicki, spinto dal tifo assordante della torcida biancorossa, cambia marcia e dopo aver pareggiato con Dedovic riesce a passare in vantaggio con Vuksanovic. Ci pensa però Dusko Pijetlovic, con forza e potenza, a girare in porta la sfera con tre uomini sulla schiena: è il 2 a 2.

Scatto sulla palla e Di Fulvio bissa la conquista della sfera proprio come nel primo tempo. Nell’azione seguente fa tutto Ivovic: prima conquista l’espulsione dal perimetro e dopo lo scambio Di Fulvio-Figlioli la sfera torna proprio al numero 11 recchelino che la scaglia n porta dove Radic non trattiene. Immediata tuttavia la risposta dei padroni di casa che con Trajkovic raggiungono il pareggio.

A questo punto la Pro Recco decide di andare via. Prima Filipovic su rigore, poi Ivovic in controfuga e il destro pregevole di Figlioli che va togliere la ragnatela dal sette della porta difesa da Radic, portano a +3 i biancocelesti a due minuti dal termine del secondo tempo.

Le maglie della difesa, magistralmente diretta da Milanovic in panchina e da Tempesti in acqua, sono davvero fitte, il Radnicki non riesce a trovare spazio se non con passaggi lunghi al centro dove la giurisdizione di Ivovic e Gitto non concede nulla.

Serve un rigore trasformato da Dedovic (sfiorato da Tempesti), al Radnicki, per accorciare le distanze e andare al riposo lungo sul 4 a 6.

Il terzo tempo si apre ancora all’insegna dei colori biancocelesti. Questa volta è il mancino numero 3 Maro Jokovic, in controfuga, a sorprendere con una palombella di pregevole fattura Radic riportando il vantaggio a +3 (4-7). Combinazione croato-montenegrina fondata sull’asse Jokovic-Ivovic ed ecco concretizzarsi la massima penalità. dal dischetto immaginario dei cinque metri va ancora una volta l’ex Filip Filipovic che tira sopra la testa dell’estremo difensore serbo e porta a +4 la compagine recchelina.

A uomini pari non si passa, a uomo in più il Radnicki non punge: Tempesti ha innalzato un vero e proprio muro davanti agli attaccanti serbi stoppando le loro conclusioni, mentre le braccia dei difensori riducono la vista agli avversari; se ad una retroguardia così fitta si aggiunge la precisione balistica di Ivovic dai cinque metri il 4 a 9 è presto servito.

I padroni di casa non vanno a rete da ormai due tempi, sembrano barcollare sotto i colpi dei biancocelesti come un pugile alle corde e subiscono le incursioni e i ripetuti attacchi degli uomini guidati da Milanovic. Molto spesso i sette del Radnicki non hanno neppure il tempo di concludere l’azione con i 30 secondi a disposizione. Il gol numero dieci arriva a sei minuti dal termine, in superiorità, con la rete di Prlainovic. Non bisogna aspettare troppo per leggere 11 sul tabellone: dieci secondi dopo ci pensa proprio Andrea Fondelli a segnare e mettere la parola fine sul match.

Il tempo scivola via e i padroni di casa sembrano aver tirato i remi in barca. Pijetlovic e Lapenna raccolgono espulsioni al centro e in ultima battuta è Pietro Figlioli a firmare il sigillo numero 12.

A chiudere le danze, a gara finita ormai da un pezzo, ci pensa tuttavia Dedovic con un gol in palombella dopo un’incertezza difensiva figlia, con molte probabilità, del calo di concertazione dovuto alla consapevolezza del risultato ormai acquisito da almeno due tempi.

Il tabellino:
Radnicki Kragujevac – Pro Recco 5-12
(Parziali: 2-2, 2-4, 0-3, 1-3)
Radnicki Kragujevac: Radic, Trajkovic 1, Toholj, Markovic, Milicic, Vrlic, Ciric, Basara, Vuksanovic 1, Dedovic 3, Cuk, Petkovic, Zivojinovic. All. Uros Stevanovic.
Pro Recco: Tempesti, Lapenna, Jokovic 1, Figlioli 2, Pijetlovic 1, Felugo, Di Fulvio 1, Prlainovic 1, Fondelli 1, Filipovic 2, Ivovic 3, Gitto, Pastorino. All. Igor Milanovic.
Arbitri: Georgio Stavridis (Gre), Sergio Borrell Sanches (Esp). Delegato Len: Andrey Constantinov (Bul).
Note. Superiorità numeriche: Ranicki 0 su 7 più 1 rigore segnato, Pro Recco 4 su 5 più 2 rigori segnati. Uscito per raggiunto limite di falli Markovic.

La Pro Recco è già capolista solitaria. Negli altri incontri del primo turno, infatti, si sono registrati due pareggi. Il Barceloneta ha impattato 7-7 con l’Eger; il Brescia è stato fermato sul 9-9 dall’Olympiacos. Sabato 17 dicembre la Pro Recco giocherà in Ungheria, ospite dell’Eger.

 

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