Cronaca

Crisi Amt, Assoutenti: “No a sciopero selvaggio, sì a privatizzazione immediata”

autobus amt

Genova. I sindacati dei dipendenti Amt, dopo la decisione dell’Azienda di tagliare il contratto integrativo a partire dal 2015, hanno minacciato nuove forme di agitazione nei prossimi giorni.

“Memori dei 5 giorni di sciopero selvaggio dell’anno scorso, che danneggiarono esclusivamente i cittadini genovesi producendo paradossalmente un guadagno per Amt e nessuna conseguenza economica per Comune e Regione, Assoutenti invita il Prefetto di Genova ad attivare immediatamente un tavolo di crisi volto a scongiurare nuovi scioperi selvaggi senza rispetto delle fasce di garanzia, minacciando preventivamente l’applicazione di sanzioni durissime in caso di mancato rispetto delle leggi e della precettazione; attivare subito la precettazione di almeno 100 bus privati con relativi autisti da impiegare in caso di scioperi selvaggi sulle principali direttrici genovesi”, si legge in una nota.

La crisi decennale di AMT Genova è già costata più di 300 milioni di euro ai contribuenti genovesi, aumenti tariffari e tagli draconiani al servizio. “I cittadini genovesi non intendono più pagare di tasca propria gli errori e gli orrori gestionali di una Azienda lottizzata e cogestita assieme al sindacato, responsabile insieme a Comune di Genova e Regione Liguria dello sfascio di Amt Genova. Bene ha fatto l’attuale vertice, anche se tardivamente, a smarcarsi da questo modello consociativo – prosegue Assoutenti – La colpevole lentezza della Regione Liguria riguardo all’implementazione dell’Agenzia Regionale del Tpl e alla immediata messa a gara dell’intero piano di esercizio ferro-gomma del trasporto pubblico ligure e l’inerzia del Comune di Genova ad avviare l’immediata messa in liquidazione di AMT Genova, a nominare un Commissario per la gestione emergenziale e ad avviare le procedure di vendita del pacchetto di maggioranza di AMT Genova, hanno portato a questa situazione di cui i cittadini genovesi sono le uniche incolpevoli vittime”.

In altre città italiane, da Milano a Torino a Roma si parla chiaramente di privatizzare le Aziende di trasporto locale, attraverso la vendita dei pacchetti di maggioranza detenuti dai Comuni. “A Genova, dietro al rifiuto vetero-ideologico da parte del sindacato riguardo alla privatizzazione di AMT si nasconde la sostanziale intenzione di continuare a operare in una Azienda controllata dalla politica, priva di sacrosante logiche di mercato e di buona gestione. Milioni di cittadini italiani e le migliaia di genovesi dipendenti di Aziende private non si sono mai sentiti schiavi perché non lavorano nel pubblico e la privatizzazione non è schiavismo come sostenuto dai sindacati di Amt: I cittadini dipendenti privati e dipendenti pubblici sono stufi di mantenere con le proprie tasse locali (fra le più alte d’Italia) aziende lottizzate, mal gestite ed eroganti un pessimo servizio alla collettività”, precisa ancora l’associazione.

Assoutenti Liguria, infine, si riserva di denunciare alla Procura della Repubblica chiunque interromperà il servizio di trasporto al di fuori dalla legge. “Perché il diritto di sciopero va esercitato nel rispetto degli altri diritti”, precisa.

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