Cronaca

Genova, processo amianto: altri 9 lavoratori prosciolti

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Genova. A due settimane di distanza dalla prima sentenza con cui il gip del tribunale di Genova Ferdinando Baldini, accogliendo la richiesta della stessa procura, aveva prosciolto i primi 12 ex lavoratori di Ansaldo accusati di truffa ai danni dello Stato per aver indebitamente percepito bonus pensionistici relativi all’esposizione all’amianto, oggi un secondo gip, Nadia Magrini, ha prosciolto “perché il fatto non costituisce reato” altri nove lavoratori e rinviato a giudizio invece l’ex numero uno dell’Inail genovese Pietro Pastorino, il capo area Dario Perusin e Angelo Michelini, già coinvolto come caporeparto in un altro fascicolo dell’inchiesta.

Si tratta dei primi due fascicoli della maxi inchiesta sui bonus amianto aperta sette anni fa dalla Procura di Genova per far luce su un ‘sistema’ che avrebbe fatto risparmiare su stipendi e contributi grazie allo scivolo pensionistico creato per tutelare i lavoratori a rischio di asbestosi e che vede al momento indagati oltre 600 ex lavoratori dell’azienda del gruppo Finmeccanica, che avrebbero lavoratori in reparti non a rischio amianto ricevendo però il bonus. L’inchiesta era stata suddivisa in una trentina di fascicoli quanti sono i capireparto che hanno garantito, in un periodo che va dal 1974 al 1987 con la propria firma l’appartenenza dei lavoratori ad un settore a rischio amianto.

Il 7 novembre di fronte al gip Claudio Siclari ci sarà la terza ed ultima tranche dei procedimenti arrivati in fase avanzata e che riguarderà un’altra decina di lavoratori. Se la linea del tribunale, e anche quella del sostituto procuratore Luca Scorza Azzarà (che anche oggi ha chiesto il proscioglimento per i lavoratori e il rinvio a giudizio per dirigenti e funzionari), rimarrà la stessa, è probabile che il temuto ‘maxi processo’ risulterà alla fine decisamente più contenuto e le posizioni di centinaia di pensionati ex Ansaldo potranno essere archiviate prima di arrivare davanti a un giudice.

ktb

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