Cronaca

Il doppio rispetto al 2011. Alluvione Genova: 2.400 negozi colpiti da acqua e fango fotogallery

I volontari della Protezione Civile di Calice a Genova

Genova. Una vittima, acqua, fango e una mazzata all’economia cittadina. E’ il bilancio, per forza di cose provvisorio, dell’alluvione di Genova. Al momento, stima Confesercenti, sono circa 2.400 le attività danneggiate, il doppio rispetto a quelle dell’alluvione del 4 novembre 2011.

La situazione è stata illustrata durante un incontro in Comune tra associazioni di categoria, artigiani e l’assessore allo Sviluppo Economico Francesco Oddone, convocato per gestire l’emergenza.

Per iniziare a far fronte alla catastrofe si è decisa la sospensione dei tributi locali e già domani saranno disponibili i modelli di autodichiarazione dei danni da compilare per ottenere il rinvio di Tasi, Imu e Tari fino al 31 dicembre. “Ma l’obiettivo – dice Oddone – è l’annullamento totale delle tasse locali sugli alluvionati”.

“Il Comune di Genova – prosegue l’assessore – farà la sua parte anche per la rapida erogazione degli indennizzi ed invita tutte le istituzioni a fare la loro parte, tutte le tasse nazionali devono essere sospese, non devono esserci rigidità negli aiuti, devono arrivare il prima possibile per scongiurare la chiusura dei negozi”.

Intanto il presidente nazionale della Cna, Daniele Vaccarino, in visita a Genova chiede il varo di “una Legge speciale, come per Venezia, perché la fragilità idrogeologica di Genova è una emergenza nazionale da anni e servono importanti interventi strutturali”.

“Non si può chiedere a un artigiano, a un piccolo imprenditore di ripartire daccapo ogni due o tre anni, ogni anno addirittura, per rischiare che ogni pioggia si trasformi in una nuova tragedia, per assistere alla riproposizione dello stesso copione, perché nel frattempo non si è fatto nulla per prevenire i drammi”.

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