Cronaca

A Tursi la Tari più grande d’Italia, la protesta dei commercianti genovesi: “Ci stanno uccidendo”

Genova. Hanno portato a palazzo Tursi un gigantesco striscione con stampati gli estremi di una bolletta della Tari, la nuova tassa sui rifiuti del Comune di Genova, da 44 mila euro.

“E’ la Tari più grande l’Italia – dicono i commercianti aderenti ad Ascom che questo pomeriggio hanno inscenato la protesta davanti alla sede del Comune – ma da quanto sappiamo ci sono commercianti che hanno ricevuto cartelle da 100 mila euro”.

“Il Comune di Genova ci aveva garantito – spiega Alessandro Cavo presidente Fepag-Ascom Genova – che le tasse quest’anno non sarebbero aumentate invece alcuni nostri associati hanno ricevuto bollette con aumenti del 100%. Siamo qui per portare al sindaco il nostro grido di dolore perché così ci stanno uccidendo mentre noi vogliamo solo continuare a lavorare”.

Dura anche la presa di posizione di Andrea Dameri, direttore di Confesercenti Genova. “Un ulteriore aggravio con cui l’Amiu intenderebbe risolvere l’emergenza Scarpino e dare finalmente luogo a quella riforma del sistema di raccolta che la città attende da tempo immemore. Responsabilità delle quali non possono rispondere sempre e soltanto residenti e commercianti chiamati a pagare, ogni anno, una bolletta sempre più salata per un servizio sempre più insoddisfacente – inizia – solo pensare di chiedere a imprese e genovesi di pagare i costi della chiusura d’impianti fuori norma, perché negli anni non si è provveduto a costruire le infrastrutture per la separazione secco/umido (per tacere di quelli per la raccolta differenziata) è cosa semplicemente inaccettabile: paghi chi aveva la responsabilità di decidere e mettere in esecuzione”

Per Confesercenti le soluzioni sono altre. “Occorre promuovere risparmi sui costi con nuove modalità del servizio di raccolta che, a fronte di significative riduzioni in bolletta, comportino un ruolo attivo nella separazione e nel conferimento dei rifiuti anche da parte di imprese e cittadini. Solo per Genova dobbiamo tagliare almeno 20 milioni di spesa per riportare le bollette nell’alveo della sostenibilità. Da questo punto di vista il rapporto sulla fiscalità locale di recente pubblicazione testimonia che la pressione fiscale in Liguria è insostenibile, e che si deve mettere necessariamente mano alla situazione”.

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