Cronaca

Fiera di Genova, arrivati i cento profughi: ora smistamento nei centri di accoglienza

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Genova.Agg.11. Sono arrivati alla Fiera di Genova i circa 100 profughi provenienti da Taranto, con richiesta di asilo politico. Dopo le procedure di identificazione verranno inviati nei quattro centri di accoglienza allestiti a Genova, Spezia, Savona e Imperia.

Un centinaio di profughi provenienti da Taranto sono attesi questa mattina a Genova. Arriveranno a bordo di due pullman per essere poi smistati in centri di accoglienza in città e nelle altre tre province. I profughi, già identificati dalla Questura di Taranto, provengono da Pakistan, Nigeria e Bangladesh.

Saranno accolti al palazzetto dello sport della Fiera. Saranno 47 quelli che rimarranno sul territorio della provincia di Genova, suddivisi tra i centri di accoglienza del capoluogo ligure e quelli presenti a Davagna e a Borzonasca.

L’arrivo alla Fiera di Genova, e non più in Questura, era stato annunciato ieri in serata dal segretario genovese del Silp Cgil, Roberto Traverso. “Ultimamente a Genova stiamo vivendo situazioni paradossali – spiega Traverso – la settimana scorsa 30 arrivi e nell’ultimo fine settimana altri 59. In questi due casi però, l’accoglienza è stata garantita o almeno ci si è provato, nei locali fatiscenti e inadeguati di una Questura, oggetto di un procedimento penale per mancanza di requisiti previsti dalla normativa vigente sulla sicurezza sui luoghi di lavoro”.

Lo scenario descritto da Traverso: operatori non sapevano come collocare le persone da identificare e che, provenienti da lunghi ed estenuanti viaggi, versavano in condizioni di salute precarie e ovviamente carenze igieniche personali. “E senza nessun informazione  chiara in merito al loro stato di salute e senza adeguati dispositivi di protezione individuale per gli operatori”.

Dopo il duro intervento del Silp per salvaguardare “l’incolumità degli operatori e la dignità dei profughi”, la Questura aveva dirottato l’accoglienza per l’identificazione presso il 6°Reparto Mobile di Genova Bolzaneto. “Anche in questo caso il nostro sindacato è intervenuto chiedendo urgentemente il coinvolgimento delle istituzioni locali ed in particolare del Comune di Genova, perché questo tipo di criticità sociali non devono pesare operativamente solo sulla Polizia di Stato ma bensì su tutta la città”.

L’imminente arrivo di profughi sarà quindi nuovamente gestito logisticamente, sia per la parte sanitaria che per la parte burocratica amministrativa, presso la Fiera di Genova.

E l’argomento profughi, ieri, è stato al centro anche di un’interrogazione in consiglio comunale. “Il progetto Mare Nostrum è arrivato anche a Genova, con 15 profughi su 70 accolti nella nostra città. Dato che abbiamo già 300 profughi e visto che nei vicoli pare essersi creata la base dei nuovi schiavisti, tra accoglienza e clandestinità il passo potrebbe essere breve. Mentre il governo toglie 1,5 miliardi di euro dai servizi socio-sanitari ai cittadini che pagano le tasse, autorizza un’invasione di immigrati, a fortissimo rischio di clandestinità, foraggiando con la diaria da 35 euro le cooperative degli amici degli amici e sobbarcandosi costi enormi di pattugliamento”, ha dichiarato Edoardo Rixi, capogruppo della Lega Nord Liguria.

L’assessore Emanuela Fracassi ha spiegato che al momento sono 300 i profughi accolti a Genova nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum.

“Le attività in corso sono il risultato di accordo stato-regioni-comuni con tutte le parti politiche, comprese la sua come dimostra la regione Lombardia – ha risposto Fracassi – Siamo di fronte a una gravissima emergenza – ha poi detto in aula – e spesso ci troviamo a rispondere con misure disordinate. Si attendevano 60 mila profughi, mentre ma a luglio erano già 105 mila. A Genova ci sono 300 posti, di cui 200 in città, e 100 tra Borzonasca e Busalla”.

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