Genova. Che fine fa il materiale scavato durante i lavori per il Terzo Valico? Finisce a Vado Ligure, almeno in parte.
Nel porto della città savonese, infatti, fervono i lavori per la costruzione della piattaforma Maersk e, dopo 14 giorni di navigazione, oggi è arrivato da Taranto l’impianto galleggiante per la costruzione dei cassoni. Composto da un grosso vascone di cemento armato sul quale sono montate sei torri in acciaio, sui cui a loro volta trovano spazio quattro carroponti e una gru di tipo edile, verrà posizionato dentro una darsena di protezione che si sta realizzando con il versamento di pietrame.
Formata da quattro cassoni, la darsena non appoggia direttamente sul fondo, ma su una piccola montagna di detriti posizionata sul fondale. Quei detriti che provengono, in parte, dai lavori del Terzo Valico.
L’impianto può realizzare contemporaneamente due cassoni lunghi 28 metri e alti 27 metri e sarà in grado di produrre tre-quattro cassoni al mese, secondo una tempistica media, impiegando circa 100 persone nei lavori.
“L’impianto ha una importanza fondamentale nei lavori di prosecuzione della piattaforma – ha detto il presidente dell’Autorità Portuale di Savona Gianluigi Miazza -. Nei prossimi giorni l’ormeggio dell’impianto sarà completato con le opere che consentiranno di renderlo operativo per il prossimo anno, procedendo a pieno ritmo con il cronoprogramma dei lavori”.