Genova. Prove di dialogo nella vicenda del teatro Carlo Felice, dopo lo scontro di ieri sera. I sindacati hanno dichiarato di “voler contribuire, indipendentemente dalla diversità delle posizioni, a creare un clima più sereno tra i lavoratori”.
La posizione è stata espressa durante un incontro con il sindaco Marco Doria. Le posizioni rimangono comunque delineate: da una parte Cgil e Cisl, favorevoli allo sciopero che ha portato a far saltare la prima e le due repliche di Carmen, e dall’altra Uil, Snater e Fials, contrari a bloccare la rappresentazione dell’opera. Questi ultimi rappresentano prevalentemente gli artisti che ieri hanno messo in scena in forma di concerto in streaming la Carmen facendo infuriare gli iscritti a Cgil e Cisl che hanno offeso e minacciato gli artisti all’uscita del teatro. Il sindaco, saputo dell’iniziativa, l’aveva bloccata, così la Carmen è andata in rete per circa 30 minuti.
Doria ha riaffermato “l’assoluta necessità di rispettare il diritto di sciopero, così come quello di non aderirvi” e ha sottolineato come, a seguito dello sciopero, per rispetto del pubblico, “nessun surrogato potesse essere proposto”, che “l’utilizzo delle strutture del Teatro è prerogativa dell’Ente” e che lo sciopero “crea un danno economico e d’immagine al Carlo Felice impegnato in un difficile sforzo di rilancio”. “L’amministrazione della Fondazione ha ribadito la disponibilità ad un confronto sindacale senza pregiudiziali sulla bozza del piano, la cui presentazione al governo permette di ricevere una prima tranche dei finanziamenti previsti dalla legge Bray. Anche per questo appare incomprensibile la scelta dello sciopero”.